Logo del sito On Line Trading

Dopo avervi condotto attraverso le sfumature delle Obbligazioni Astaldi, ora ci avventuriamo in un nuovo tema, sperando che susciti la vostra attenzione.

Menu di navigazione dell'articolo

L’investimento in BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali) è un modo per investire i propri risparmi ottenendo dei rendimenti sicuri, pertanto è una forma di investimento confacente a chi ha un profilo di rischio basso o nullo, che preferisce tutelarsi da eventuali perdite di capitale come può spesso accadere nel caso di investimenti in Borsa o in strumenti finanziari obbligazionari rischiosi.

Un investimento con basso profilo di rischio prevede solitamente un basso tasso di interesse; ma oltre al tasso di interesse, vi sono altri fattori che contribuiscono alla formazione del rendimento e che permettono di capire se conviene investire sul medio e lungo periodo. Con il BTP, nel caso di rendimento netto negativo si può decidere di vendere o ritirare il titolo anche prima della scadenza, perché è evidente che si stanno perdendo dei soldi. Ecco, dunque, una guida che partendo dalla definizione ci porta a capire come si calcola il rendimento di un BTP.

Definizione di BTP

La sigla BTP sta per Buoni del Tesoro Pluriennali o Poliennali; si tratta di titoli di Stato la cui variante evoluta è rappresentata dal BTPi, ovvero i buoni del tesoro “indicizzati” in base all’inflazione e significa che rendimento si calcola al netto del tasso di inflazione. Il tasso di inflazione di riferimento per i BTP è quello italiano, mentre per i BTPi, il tasso di riferimento è quello europeo.

Vi è una differenza tra BTP e altri titoli di Stato come BOT e CCT che consiste sostanzialmente nella durata e nella tipologia di rendita. La scadenza dei BTP è in media a 5 anni, ma si possono concordare scadenze a partire da un minimo di 2 anni fino a 30 anni; il rendimento viene corrisposto al risparmiatore a scadenze semestrali con una cedola di interesse; quando il Buono giunge a scadenza naturale, il risparmiatore riceve il rimborso della quota capitale usata per l’acquisto del titolo. In ogni caso, la scadenza non è vincolante perché il risparmiatore è libero di vendere un titolo e svincolarlo in anticipo, che sia per necessità di liquidi o in caso di rendimenti negativi. Il prezzo di quotazione è stabilito dai mercati finanziari e dall’attenzione suscitata nei mercati dal tiolo stesso. I profitti sui BTP si possono generare sfruttando la rendita capitale o attraverso le speculazioni sulla compravendita.

I fattori concorrenti nel calcolo del rendimento di un BTP

Le variabili che concorrono al calcolo del rendimento di un BTP - oltre alla cedola e al prezzo di acquisto - sono almeno quattro:

  1. Spese di acquisto. L’acquisto del titolo prevede oltre al versamento per la sua cessione anche le spese per l’apertura del conto titoli e le commissioni di acquisto che influiscono sul calcolo e sul rendimento effettivo dell’investimento. Infatti, se il prezzo finale del titolo è pari a 100, a questo bisogna prelevare la percentuale del valore nominale fissato dall’istituto finanziario erogatore, nel caso esemplificativo di una percentuale dell’1%, il prezzo reale del titolo si definisce a 99 e gli interessi matureranno sui 99.
  2. Imposte sulla cedola. Le cedole sono soggette a imposte che contribuiscono a ridurre il rendimento di un BTP netto del BTP. 
  3. Imposte sullo scarto di emissione. Ulteriori imposte da corrispondere sulla cedola, sono le imposte sulla differenza tra il rimborso del titolo e il prezzo dell’asta. Il calcolo di queste imposte si basa sul prezzo a cui il titolo è stato emesso.
  4. Imposte sul capital gain. Sul rendimento del BTP concorrono infine le imposte su eventuali plusvalenze realizzate, ma solo nel caso in cui il titolo sia stato acquistato o venduto in periodi diversi da quelli di emissione o riscossione.

Se stai trovando intrigante questo articolo, allora potresti considerare di leggere anche quello che riguarda iCribis.

Una formula per il calcolo del rendimento di un BTP

I calcoli sul rendimento di un BTP sono molto complessi se si considerano anche tutte le variabili, però c’è una formula che - seppur imprecisa - nella sua approssimazione permette di avere un’idea del rendimento finale molto prossimo a quello reale. La formula semplificata è la seguente:

2C + [(R - P)/n]

(R + P)/2

“C” sta per cedola semestrale netta;

“P” = prezzo di acquisto;

“R” = capitale rimborsato netto; e

“n” = anni mancanti alla scadenza.

Il calcolo della resa del BTP a 5 e 10 anni

Si può effettuare il seguente calcolo:

  • Rendimento di un BTP a 5 anni con tasso al 5,5%. Si prenda un tasso di interesse al 5,5%, con soglia semestrale minima per la maturazione degli interessi e una cedola netta al 3,93%; 
  • Rendimento di un BTP a 10 anni con tasso pari al 6,5%. La regola generale è che maggiore è la scadenza maggiore è il rendimento che si matura, in modo direttamente proporzionale. A parità di condizioni rispetto all’esempio sui 5 anni, il rendimento massimo che si ottiene è di poco superiore a quello a 5 anni (4,08%), ma ciò che conviene nel BTP a 10 anni è il prezzo di vendita iniziale più basso con un rendimento netto allo 0,90% che nel tempo si può attestare fino all’1,60% e un credito di imposta del 3,55%.

Uno Stato ha generalmente interesse nel vendere titoli a lunga scadenza perché in questo modo si incrementa la capacità di attrazione di investimenti e la credibilità sulla solidità dei conti dello Stato.

Un tool che ti invitiamo a studiare in ambito finanziario (e per il quale abbiamo da poco pubblicato un post) è Google Finance Italia.

Investire in BTP: a chi conviene?

L’investimento in BTP ha i suoi pro e contro: da una parte il rendimento non è sempre soddisfacente, dall’altra la tassazione sui titoli di Stato è agevolata (pari al 20%, contro il 26% degli altri strumenti finanziari più rischiosi come i capital gain, le rendite o i derivati). I BTP si acquistano:

  • In banca o presso un istituto di credito che gestisce i titoli;
  • Con un conto online tramite l’attivazione di un dossier titoli per l’accesso al mercato telematico dei titoli.

In entrambi i casi è garantita l’assistenza diretta dei consulenti finanziari - sia presso lo sportello fisico di una banca, sia online, nel caso in cui non si è abili per operare sui mercati online.

Per conoscere le banche e le carte di credito che supportano il trading e le transazioni con criptovalute, leggi i nostri articoli appositi:

Quando e come investire in BTP

Non esiste un momento ideale per acquistare e investire in BTP perché si possono comprare e vendere anche prima della scadenza pattuita, però è consigliabile attendere le emissioni di nuovi titoli per procedere all’acquisto in modo da poter beneficiare eventualmente di condizioni migliori e “offerte-lancio” convenienti. Occorre però fare attenzione nella gestione e controllo dei BTP, perché non sempre vale la pena tenere l’investimento se questo produce rendimenti negativi.

Cosa sono i rendimenti netti negativi

Si prenda in considerazione, a titolo esemplificativo, un BTP venduto al prezzo di 118,89 al 4% il cui rendimento netto nell’anno è effettivamente solo del 2,42%; se si accorciano i tempi di scadenza il rendimento netto scende a 0,15%. Cosa significa? Si sta guadagnando molto meno di quanto si dovrebbe, se non addirittura si sta verificando una perdita, per cui continuare ad avere il titolo è sconsigliabile. Ma come è possibile che un rendimento sia negativo, nonostante gli interessi maturati? Il rendimento negativo si verifica quando il prezzo “pulito” dei titoli – senza considerare il rateo – è molto superiore al valore di 100 che sarà rimborsato alla scadenza, così come il prezzo supera persino la somma delle cedole che il BTP paga ad ogni scadenza. Il rendimento negativo – un ossimoro – si verifica ogni volta che la somma delle cedole future è inferiore alla differenza tra prezzo corrente e valore del rimborso del titolo sottoscritto.

Come controllare il rendimento di un BTP? È evidente che occorre conoscere o avere una minima formazione finanziaria: investire con successo significa conoscere alcuni meccanismi finanziari. Tuttavia, spesso è sufficiente accedere online o presso lo sportello della propria banca o istituto di credito per controllare l’andamento del titolo di interesse, se al termine di un monitoraggio costante si rileva un rendimento negativo o un calo effettivo dei guadagni rispetto alle aspettative e ci si aspetta che questo andamento negativo prosegua nel tempo è bene considerare la possibilità di vendere il titolo prima della scadenza e depositare il denaro sul conto corrente. La liquidazione del titolo con rendimento negativo significa poter guadagnare sull’incasso della plusvalenza che è superiore alla somma degli interessi se si riscatta il titolo alla scadenza, inoltre la vendita del titolo comporta l’incasso immediato del capitale.

Trading On Line con le quotazioni BTP

Quotazioni btp: come nascono? Fin dal momento dell’invenzione della moneta, l’uomo ha sempre cercato di conservare i propri risparmi e quando possibile, ha tentato di farli fruttare incrementando i propri guadagni. Gli investimenti bancari con l’acquisto di titoli di borsa, è stato il metodo più utilizzato da sempre, anche se a volte è risultato non essere un modo sicuro per investire i propri risparmi.

Con l’avvento di Internet, i movimenti di compravendita di azioni bancarie ha assunto il nome di trading on line. Le attività di Trading Online si possono svolgere comodamente dalla propria abitazione e con il proprio computer.

I mercati finanziari però, sono un mondo dove è molto facile perdersi e perdere, oltre al fatto che non sono molto facili da comprendere. Per questo motivo bisogna studiare le strategie giuste da attuare e bisogna fare altrettanta pratica. Prima di potersi cimentare a fare ciò, bisogna creare il proprio account, presso una società finanziaria, detta Broker finanziario.  

Possono essere broker finanziari le Sim, le società specializzate nel trading online o le banche stesse. Le attività di vendita e acquisto vengono fatte attraverso un software che normalmente viene chiamato “piattaforma di trading”.

Queste piattaforme vengono messe a disposizione dei clienti, direttamente dai broker finanziari. Ogni broker, per ciascuna operazione svolta per conto del proprio cliente, chiede il pagamento di una commissione. Questo tipo di investimento, oltre ad offrire commissioni non molto esose, offre al cliente la possibilità di visionare in tempo reale i grafici e le quotazioni btp dei titoli finanziari.

I BTP sono buoni del tesoro poliennali con alcune caratteristiche che possono conquistare l’interesse del cliente che vuole investire i propri risparmi in un modo considerato da molti alquanto sicuro.

Il prezzo di emissione del BTP consiste nella cifra che l’investitore deve pagare al momento che il buono “esce “ dal tesoro per poterlo acquistare. Il prezzo di rimborso è la cifra che si riceve al momento della scadenza del BTP.

Il guadagno derivante da questo tipo di investimento, viene determinato dalle somme consegnate mediante cedole semestrali. Il rendimento consiste nel tasso di interesse del titolo. Il calcolo del rendimento si ottiene dividendo il prezzo del rimborso per il prezzo di emissione e moltiplicando questo risultato per cento. I BTP possono essere sia italiani che stranieri. Prima di acquistare un BTP, bisogna studiare il rapporto tra il debito pubblico e il PIL.  

Le entrate di uno stato consistono nelle tasse che vengono versate nelle casse statali, le uscite sono rappresentate dalle spese pubbliche. Quando le spese superano il valore delle entrate si ha il deficit, nella condizione opposta si ha l’avanzo primario. In pratica, per evitare rischi di default, bisogna calcolare questi aspetti, in quanto più il risultato ottenuto è negativo, maggiore è la possibilità di insolvenza del titolo e quindi di fallimento.

Scopriamo le ottime possibilità di guadagno

E proprio la possibilità di poter effettuare queste operazioni finanziare in modo semplice e veloce, ha permesso una sua certa diffusione. Infatti basta avere un computer o un qualsiasi dispositivo elettronico, come ad esempio uno smartphone o un tablet, per poter accedere al mondo del trading ed operarvi.
Le operazioni finanziarie possono essere le più diverse e possono riguardare tanti ambiti e mercati: da quello delle materie prime a quello azionario, passando per titoli di Stato (come vedremo meglio in seguito), obbligazioni e cosiddetti Futures ed altri ancora. E’ bene ricordare che tali operazioni consentono di effettuare dei guadagni, ma, tuttavia, al tempo stesso, possono essere fonte di perdite finanziarie, in quanto rappresentano delle speculazioni effettuate su un mercato.
Difatti, queste operazioni non sono altro che acquisti o vendite dei vari prodotti finanziari in un certo lasso di tempo, che può essere brevissimo (alcuni minuti addirittura) o più lungo (diverse ore o alcuni giorni) ed effettuate su un singolo mercato oppure su più mercati in contemporanea.

Buoni del tesoro poliennali e Spread BTP-Bund

Al momento della creazione di un proprio account, ci viene data la possibilità di poter dare un’occhiata in tempo reale alle quotazioni btp e all’andamento dei nostri soldi on line. Le quotazioni BTP tengono in considerazione l’inflazione sulla base europea oltre che alle oscillazioni derivanti dal costo della vita e dalla variazione dei tassi con componente variabile.

Insomma, queste piattaforme consentono di poter osservare la situazione dei mercati, l’andamento dei vari prodotti su cui si intende operare e permettono anche di poter fare esperienza attraverso delle simulazioni di attività (chiamate demo) con l’uso di soldi virtuali. Poi, una volta ritenutisi in grado di operare realmente, si può passare all’utilizzo di vero e proprio denaro.

Per i buoni con scadenza a lungo termine, è molto probabile che si veda con una certa frequenza il proprio profitto ridotto. Ciò è dettato appunto dall’alzarsi e abbassarsi dei tassi sul mercato. Più di alzano i tassi e più si abbassa il valore dei BTP.

Le quotazioni BTP infatti, sono legati ai bund tedeschi. Lo spread BTP-Bund è la differenza tra l’andamento dei BTP italiani e i buoni del tesoro tedeschi. I bund sono considerati un investimento sicuro, in quanto l’economia tedesca è solida ed in espansione, a differenza di quella italiana. Più lo spread diminuisce, migliore sarà la condizione delle quotazioni BTP.

directasim trading bancamalatestiana

L’andamento dello spread, quindi del differenziale, tra Btp e Bund tedeschi può dipendere da diversi fattori. Durante le fasi di incertezza o crisi economica del nostro Paese, ad esempio, tale differenza tende ad incrementarsi, in quanto gli operatori finanziari preferiscono acquistare Bund e vendere quotazioni Btp italiane, essendo i primi molto più sicuri dei secondi. 

Naturalmente, il prodotto tedesco offrirà rendimenti minori ma più sicuri, mentre quello italiano tenderà ad essere maggiormente redditizio a livello di interessi, ma sarà tuttavia molto più a rischio. E questo dipende, come abbiamo già detto, da diversi fattori, tra cui anche lo stato dell’economia tedesca e quella italiana. Comunque sia, i Btp restano un buon prodotto su cui effettuare delle operazioni finanziarie. 

FAQ

Cosa sono i buoni pluriennali del tesoro?

I buoni pluriennali del tesoro, noti anche come BTP, sono strumenti di debito a lungo termine emessi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze italiano. Questi strumenti sono parte integrante del debito pubblico italiano e rappresentano un mezzo attraverso il quale lo stato italiano si finanzia. Sono emessi in diverse scadenze che vanno dai 3 ai 50 anni e offrono un tasso di interesse fisso, pagato semestralmente. La loro emissione è gestita direttamente da Banca d'Italia.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'investimento in buoni pluriennali del tesoro?

L'investimento in BTP offre diversi vantaggi. In primo luogo, forniscono un flusso di reddito stabile grazie al loro tasso di interesse fisso. Inoltre, sono ritenuti investimenti relativamente sicuri poiché sono garantiti dallo Stato italiano. Infine, sono facilmente negoziabili e possono essere comprati e venduti in qualsiasi momento sul mercato secondario. Tuttavia, esistono anche degli svantaggi. Il principale è il rischio di tasso di interesse: se i tassi di interesse aumentano, il valore dei BTP diminuisce. Inoltre, pur essendo garantiti dallo Stato, esiste sempre un rischio sovrano legato alla capacità dello Stato emittente di ripagare il suo debito.

Come posso acquistare buoni pluriennali del tesoro?

I BTP possono essere acquistati direttamente dalle banche, dagli intermediari finanziari o online attraverso piattaforme di trading. È possibile partecipare alle aste di emissione organizzate dalla Banca d'Italia oppure acquistarli sul mercato secondario. Per partecipare alle aste, gli investitori devono aprire un conto titoli presso una banca o un altro intermediario finanziario.

Qual è la differenza tra i BTP e altri titoli di stato, come i BOT o i CCT?

I BTP, BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) e CCT (Certificati di Credito del Tesoro) sono tutti strumenti di debito emessi dallo stato italiano, ma differiscono per la durata e il tasso di interesse. I BOT sono titoli a breve termine con scadenza da 3 a 12 mesi e non offrono cedole periodiche, ma vengono emessi sottocosto e rimborsati alla pari. I CCT, invece, sono titoli a medio-lungo termine con un tasso di interesse variabile legato all'andamento dell'Euribor a sei mesi. I BTP, come già detto, sono titoli a lungo termine con un tasso di interesse fisso.

Cosa succede quando scadono i buoni pluriennali del tesoro?

Quando un BTP scade, il Ministero dell'Economia e delle Finanze rimborsa il valore nominale del titolo all'investitore. Questo significa che se hai acquistato un BTP con un valore nominale di 1.000 euro, riceverai 1.000 euro al momento della scadenza, indipendentemente dal prezzo a cui hai comprato il titolo. Oltre a questo, avrai ricevuto cedole semestrali per tutta la durata del titolo.

Se sei alla ricerca di nuove idee per investire in modo sicuro e vuoi espandere la tua conoscenza della finanza, clicca qui e leggi anche: Arbitraggio in finanza

Se questo articolo ti ha catturato, allora siamo sicuri che potrà interessarti anche il nostro approfondimento sulla Partita IVA comunitaria.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.