L’attività finanziaria di oggi, grazie all’uso delle tecnologie dei computer e di internet, riesce a svolgersi in tempo reale e comunque brevissimo. Si possono fare operazioni o investimenti su decine di prodotti, dalle materie prime ai titoli di Stato di vari Paesi, ed in tutto il mondo. Gli istituti finanziari e le rispettive azioni rappresentano tra i prodotti oggetto di quest’attività d’investimento. Tra le realtà italiane, vi troviamo, ad esempio, quella che coinvolge le azioni Ubi Banca, uno dei maggiori gruppi del nostro panorama economico-finanziario.
Per coloro che fossero interessati ad effettuare operazioni su tale istituto, come può essere appunto l’eventuale acquisto di azioni, è possibile fornire una serie di informazioni, che potrebbero risultare utili per avere un quadro generale sulla situazione finanziaria dello stesso. Infatti, la conoscenza approfondita di un prodotto, permette di evitare che si possano effettuare degli investimenti erronei su di esso e, di conseguenza, correre il rischio di perdere del denaro.
Il gruppo Ubi Banca ha origine nel 2007 dalla fusione tra Banche Popolari Unite e Banca Lombarda e Piemontese e rappresenta il quarto istituto per sportelli nel nostro Paese, oltre 1600, sparsi nella maggior parte delle regioni, con una quota di mercato pari al 7% ed una clientela di circa 4 milioni di utenti. In particolare, l’istituto tende ad operare con quella prevalentemente retail e quindi con piccole e medie imprese e famiglie.
Le attività di questo gruppo bancario di origine cooperativa, in Italia, sono organizzate in grandi aree territoriali soprattutto nel Nord ed una nel Centro-Sud. Tuttavia, non mancano sedi importanti in tutto il mondo che, attraverso la Ubi World, offrono considerevole sostegno alla clientela ed alle società italiane operanti all’estero. Tra le sedi ricordiamo Mosca, Dubai, Shangai, New York, San Paolo del Brasile, Hong Kong, Madrid e Casablanca.
L’Ubi Banca lavora in base ad un modello federale, in cui la società capofila tende ad accentrare interamente le funzioni di gestione e controllo. Fanno parte di questo gruppo, tra gli altri, la società Prestitalia e la IW Bank, istituto finanziario online specializzato nella gestione degli investimenti sia di singole persone che delle famiglie. A livello economico, nel 2017, questa realtà ha visto un utile d’esercizio attivo per 690 milioni di Euro, contro un passivo di 830 milioni registrato l’anno precedente.
Un trend che si è confermato nel 2018, infatti, nel secondo bimestre del 2018, la Banca ha chiuso con un utile netto di 91,2 milioni di € per un risultato complessivo per l’anno di 208,9 milioni di euro, il miglior utile degli ultimi 10 anni, confermando le tendenze positive in termini di costi e ricavi.
I risultati consolidati del Gruppo UBI includono le performance delle altre banche del gruppo. I risultati ottenuti, in particolar modo, nel secondo trimestre del gruppo, sono dovuti alla crescita complessiva dei proventi core (il margine di interesse e commissioni) e alla riduzione degli oneri operativi. I soli proventi operativi si sono attestati su 911,4 milioni di euro, mentre le commissioni nette si sono attestate su 400,6 milioni di euro. Entrambi i dati, in lieve calo rispetto al primo trimestre 2018, ma a conferma del buono stato di salute del gruppo bancario. La tendenza alla crescita, in prospettiva futura, è confermata. Anche il comparto assicurativo, afferente alle società introdotte nel gruppo dall’ex-Banca Tirrenica ha registrato saldi positivi. A determinare il buon andamento economico del gruppo bancario, hanno contribuito anche le politiche e le direttive interne, nonché il controllo costante dei costi, a partire dalle spese per il personale.
Al 30 giugno 2018, il patrimonio netto del gruppo, incluso l’utile ammonta a 8.964.893 mila euro, mentre la forza lavora risulta costituita da 21 124 risorse e una presenza sul territorio con 1812 sportelli.
Tra gli elementi positivi senz’altro vi è il suo ottimo posizionamento nel panorama economico-finanziario italiano, infatti rientra nelle principali cinque banche per numero di sportelli aperti sul territorio (e quindi una vasta rete di agenzie e succursali) e per capitalizzazione borsistica. Inoltre, altro fattore favorevole, gli introiti sono per la maggior parte derivanti dall’attività di retail (oltre i tre quarti), che rappresentano tra i comparti più redditizi per gli istituti bancari. Tutti elementi positivi per eventuali investimenti.
Un fattore sicuramente negativo è che, sebbene questa banca abbia un ottimo posizionamento nel nostro Paese, evidenzia una modesta presenza nel mercato europeo ed in generale in quello internazionale. Essendo perciò un gruppo prevalentemente regionale, potrebbe subire, con maggiore facilità rispetto ad altri, le conseguenze negative di problemi geo-economici. In altre parole, in caso tornasse una nuova crisi economica o del debito pubblico italiano, Ubi Banca potrebbe subirne pesanti ripercussioni e vedere le sue azioni penalizzate sul mercato.
Altro elemento a sfavore riguarda la notevole crescita dei costi di gestione di questi anni. Infatti, l’incremento di tali spese rappresenta un considerevole svantaggio, soprattutto riguardo all’agguerrita concorrenza presente nel comparto bancario, in particolare europeo. Tutti questi fattori negativi devono far riflettere e possono influenzare quei soggetti che vorrebbero fare degli investimenti e degli acquisti delle azioni di tale istituto.
In conclusione, Ubi Banca rappresenta un’importate realtà del settore bancario nazionale, tuttavia, come altri gruppi del nostro Paese, le sue dimensioni ed attività sono limitate in confronto alla concorrenza europea. Perciò fortemente a rischio in caso di crisi finanziaria internazionale. Un elemento a suo favore potrebbe giungere nel caso ampliasse e diversificasse i suoi ambiti di attività.
UBI Banca è uno degli attori finanziari più solidi in Italia. Considerando la buona performance del gruppo e gli esiti di bilancio interni, investire nelle azioni UBI Banca si conferma vantaggioso, a fronte dell’alta volatilità del settore e dell’evoluzione del comparto bancario italiano.
Per determinare se una banca è solida, sicura e affidabile, occorre controllare due parametri:
In base ai suddetti parametri, UBI Banca risponde positivamente a entrambi e in quanto al rating, l’Università Bocconi, per esempio, posiziona UBI Banca in seconda posizione dopo Banca Intesa San Paolo per affidabilità e solidità, a conferma della bontà degli investimenti nelle azioni UBI.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group
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