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Oggi vi presentiamo la Teoria di Dow, con la quale mettere in pratica alcune competenze apprese nell'ambito del nostro ultimo approfondimento. Ricordiamo che con il termine Analisi tecnica si descrive uno studio che analizza la variabilità dei prezzi sui mercati finanziari. Questa disciplina si basa principalmente sull'uso di grafici e indicatori matematici, che potete reperire, ad esmpio, sul broker Prorealtime; il tutto per prevedere la futura evoluzione dei prezzi.

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A differenza dell'analisi fondamentale (che si basa sull'identificazione e la previsione delle variabili economiche, interpretando sia i fattori macro-finanziari che quelli micro), quella tecnica non ritiene che il mercato sia un ambiente razionale ed efficiente. Uno dei suoi obiettivi dunque è proprio quello di individuare dei livelli di entrata e di uscita dal mercato. Per fare ciò è indispensabile studiare le serie storiche dei prezzi, che permettono inoltre di individuare i punti d'inversione dei vari cicli di mercato e la durata delle diverse fasi di tendenza.

I principi cardine dell'analisi tecnica e del guadagno online: vediamo alcuni strumenti utili per il tuo profitto

Le premesse su cui si basa l'analisi tecnica e la teoria di Dow:

  • il mercato sconta tutto
  • i prezzi si muovono per tendenze: un trend al rialzo è caratterizzato da minimi e da massimi crescenti
  • la storia si ripete: il movimento dei prezzi e dei volumi riflette la psicologia e il comportamento dell'uomo

La teoria di Dow applicata al Forex: i pdf che si trovano in rete sono certamente utilissimi. Seleziona i grandi volumi di informazioni che trovi

Alla base della Teoria di Dow sviluppata nei primi anni del 1800 da Charles Dow, c'è la stretta relazione fra prezzi e asse temporale (dove i primi si muovono secondo una direzione ben precisa che può essere individuata con una o più linee di tendenza chiamate trendline).

Secondo questa Teoria di Dow quindi il mercato non si muove in maniera caotica ma segue appunto delle tendenze; nel 1887 Dow sviluppò due medie di mercato, oggi conosciute come Dow Jones Industrial Average e Dow Jones Trasportation Average. Per riassumere comunque quest'interessante teoria di Dow è possibile elencare quattro principi fondamentali:

  1. il mercato si compone di tre tendenze:
    • primaria (movimento primario): può essere rialzista (bulish) o ribassista (bearish o trend ribassista) e ha una durata superiore all'anno. E' caratterizzata da tre fasi:
      • la prima è detta fase dell'accumulazione e si sviluppa con gli acquisti degli investitori più informati
      • la seconda è la fase in cui i prezzi salgono (i trend followers prendono posizione)
      • la terza si caratterizza da una crescita esponenziale dovuta all'ingresso sul mercato dei piccoli investitori (gli investitori più informati cominciano a distribuire i titoli accumulati nella prima fase)
    • secondarie/intermedie: si tratta di fasi correttive rispetto alle primarie
    • minori: sono caratterizzate da movimenti brevissimi, con lunghezza variabile
  2. tutto ciò che c'è da sapere è già riflesso sui mercati attraverso i prezzi
  3. finché i due indici (Dow Jones Industrial e Dow Jones Transportations) si muovono nella stesa direzione il trend primario è ancora forte
  4. i volumi devono confermare la tendenza, espandendosi nella direzione del trend primario

Il Chart reading: analisi del mercato azionario e delle opzioni binarie per un investimento sicuro

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Le regole di Dow costituiscono le basi per l'analisi grafica (chart reading) da effettuare sui mercati per l'analisi dei prezzi. L'analisi in oggetto consente di visualizzare le serie storiche e i dati statistici ad esse connessi.

Esistono diverse rappresentazioni grafiche dei prezzi. Occhio ai segnali di inversione e utilizza le medie mobili per analizzare i dettagli

  • grafici a barre (bar chart): consente di rappresentare i movimenti giornalieri con una barra verticale che evidenzia i quattro più importanti prezzi della seduta (di apertura, massimo, minimo e di chiusura).
  • grafici lineari (linear chart): prende in esame un solo dato (di solito il prezzo di chiusura)
  • grafici punto a croce (point and figure chart): il metodo analizza una sola variabile (cioè il prezzo) e i grafici si costruiscono attraverso una combinazione di circoli (decremento delle quotazioni) e croci (incremento delle quotazioni).
  • analisi delle candele (candlestick): utilizza il prezzo di apertura, il prezzo massimo, il minimo e quello di chiusura per ogni seduta borsistica.

Le Medie Mobili: tipologie, vantaggi e svantaggi, al di là della Teoria di Dow

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Il Forex (dall’inglese FOReign EXchange market) è il luogo virtuale in cui si riuniscono differenti tipologie di operatori per scambiarsi tutte le valute presenti al mondo. Ne consegue che il Mercato valutario è un mercato non regolamentato o, come si direbbe in termini tecnici, OTC (Over The Counter). Con un volume medio compreso tra i 3 ed i 4 mila miliardi di dollari scambiati ogni giorno, è il mercato più liquido al mondo. Ciò permette agli operatori di trovare sempre ed immediatamente una controparte per qualsiasi posizione con qualsiasi applicativo, indipendentemente dalla teoria di Dow. Gli operatori possono essere di estremamente diverse tipologie.

Sul Forex infatti si può “incontrare” uno speculatore privato che dal divano di casa sua, compravendendo valute, cerca di arrotondare lo stipendio, od anche una banca centrale di chissà quale paese che deve riponderare le sue riserve in valuta estera, od ancora, per esempio, grandi multinazionali che vogliono proteggere dalle oscillazioni dei cambi i loro investimenti in valuta estera. Per operare nel Forex con o senza la teoria di Dow basta aprire un account con un Broker che metta a disposizione una piattaforma ed iniziare con le prime analisi per scegliere quale coppia di valute comprare e soprattutto, quando.

Obiettivo di questo articolo sarà il fornire al lettore la spiegazione dettagliata dello strumento base utilizzato dagli operatori: le Medie Mobili. Queste, graficamente delle linee, rappresentano il trend di fondo dello strumento finanziario sottostante (si definiscono infatti indicatori trend-following). Il termine “media” derivata dalla formula utilizzata per calcolarlo e cioè, appunto, la media aritmetica, esponenziale o ponderata. Il termine “mobile”, invece, si riferisce al fatto che lo strumento si aggiorna continuamente ed in automatico. Se ad esempio stiamo calcolando una Media mobile a 10 periodi (un periodo può riferirsi ad un giorno, come un mese od un intervallo intraday di 15 minuti – è l’operatore che lo sceglie impostando il time frame dei suoi grafici), quando si chiude il decimo e si apre l’undicesimo periodo, in automatico la media non tiene più in considerazione nel calcolo il primo valore della serie (il più vecchio), ma partendo dal secondo include anche l’undicesimo. Il loro utilizzo è particolarmente semplice. Si studiano i cross-over, cioè le intersezioni che le medie mobili disegnano.

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Primi tra tutti, gli incroci tra la media scelta dall’analista ed il prezzo. Se quest’ultimo la taglia al rialzo, il segnale inviato sarà rialzista. E viceversa al contrario. Secondariamente si possono studiare anche gli incroci tra medie differenti, cioè sia tra una media mobile aritmetica ed una ponderata calcolate su 10 periodi, sia tra due medie mobili semplici (aritmetiche) calcolate una su 25 e l’altra su 50 periodi. L’impostazione preferita dagli operatori (seppur non si possa definire uno standard generale) è l’utilizzo combinato di medie a 10, 50, 100 e 200 periodi (struttura che genera il cosiddetto fascio di medie mobili).

Essendo un indicatore di trend, una media crescente indica un trend rialzista, e viceversa. Il vantaggio principale di questo strumento quindi è che il segnale che invia all’operatore risulta particolarmente attendibile. Dal lato opposto, però, questo arriva tipicamente in ritardo rispetto a quelli inviati da altri strumenti. Ovviamente questo difetto può essere ridotto riducendo il periodo di calcolo della media mobile ma tenendo sempre a mente la seguente regola: minore è il periodo scelto, più numerosi e reattivi saranno i segnali, ma più probabile sarà l’invio di un falso segnale. Prima di concludere, ti linkiamo alcuni esempi pratici in cui le medie mobili sono state usate nel mercato valutario. Ti raccomandiamo di studiare molto per non incappare in sistemi dove la frode potrebbe nascondersi dietro ogni situazione poco chiara.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.