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Prima di parlare di Strike price occorre fare un piccolo ripasso di alcuni concetti legati alle opzioni in call e put. Per lo studio completo vi rimando al nostro approfondimento.

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Opzioni call e Opzioni put: ecco qual è il loro vero significato

Come detto le prime danno la possibilità a chi le possiede di acquisire una determinata quantità di sottostante al valore dello Strike price. E' dunque ovvio che nel momento in cui acquistate un'opzione call tipo lo fate perché pensate che il sottostante salga di valore nel tempo.

Le Opzioni put ci danno la possibilità di vendere il sottostante al valore dello Strike price. Quando acquistate un'opzione put lo fate dando per scontata una previsione in cui il sottostante scenda di valore nel tempo.

La vendita di Opzioni call e put

La vendita di opzioni senza copertura, presuppone il fatto che il venditore metta a disposizione il sottostante a qualunque prezzo abbia la possibilità di essere quotato. In questo modo il venditore percepirà il premio fisso che in pratica rappresenta il guadagno dell'attività di trading.  Anche nel caso di vendita di opzioni put il venditore incasserà un premio certo, assumendosi nel contempo il rischio illimitato nel caso in cui si pre-configuri un mercato "difficile".           

Perché è determinante lo Strike price: diamone prima di tutto una definizione?

Partiamo dal presupposto che questo termine indica il livello di prezzo a cui verrà convertito il nostro contratto nel momento in cui sarà giunto al termine (ecco perché viene spesso indicato anche con l'accezione di prezzo di esercizio). Vediamo come questo valore va ad influenzare il processo di conversione che più ci interessa. Possono verificarsi tre casi differenti:

  • il prezzo del sottostante coincide con lo strike
  • lo strike risulta più basso del sottostante (in questo caso le opzioni risultano a tutti gli effetti esercitabili)
  • lo strike risulta più alto del sottostante (le opzioni risultano senza valore)

Come determinare lo strike price stock option

Vediamo dunque quelle che sono le 4 componenti per determinare il prezzo di esercizio per le stock option:

  • innanzitutto il titolo predefinito o il titolo sottostante
    la possibilità non obbligatoria di andare ad acquisire o vendere il titolo
    un prezzo specifico che determina lo stock
    un periodo di tempo predefinito durante il quale l'opzione a cui facciamo riferimento è considerata valida

Lo strike price è dunque il prezzo di esercizio specifico per quel determinato stock, ovvero il prezzo per il quale chi detiene l'opzione può comprare o vendere il titolo sottostante quando avviene l'esercizio dell'opzione.

Quando esercitare un'opzione

E' possibile esercitare un'opzione quando essa diventa at the money o in the money. Ma che vuol dire esattamente esercitare l'opzione? Scopriamolo assieme. Prima di tutto distinguiamo due stili di esercizio differenti:

  • lo stile americano
  • lo stile europeo

Lo stile americano

E' ovviamente più diffuso nel mercato anglosassone e si caratterizza per la peculiarità per cui la si può esercitare in qualsiasi momento; l'acquirente può richiedere la consegna del sottostante in qualsiasi momento, a meno che l'opzione non risulti scaduta oppure at the money o in the money.

Lo stile europeo

E' esercitabile solo alla fine del contratto o in una data particolare prestabilita in fase di sottoscrizione.

La facoltà di esercizio

Quando la data di scadenza si avvicina il contratto può scadere senza valore oppure essere esercitato. In Italia le opzioni possono avere scadenza (che si verifica quasi sempre il terzo venerdì del mese):

  • mensile
  • trimestrale
  • semestrale

Stiamo parlando di un qualcosa di molto importante perché si riflette in maniera determinante sul valore dell'opzione. Il costo del premio si caratterizza infatti secondo due valori: intrinseco (corrisponde al prezzo del sottostante meno lo strike price per una call) e temporale (diminuisce all'avvicinarsi della scadenza).

Opzioni in the money e at the money

Cerchiamo di fare chiarezza in maniera schematica e ordinata:

  • Si hanno opzioni at the money (call o put è lo stesso) nel momento in cui il prezzo del sottostante è uguale allo strike price
    • L'opzione put rappresenta la scelta migliore nel momento in cui si ha la sensazione di una netta discesa del sottostante. Con questo contratto l'acquirente avrà il diritto di vendere il sottostante al valore stabilito dallo strike price. Il contratto si formalizza con il pagamento di un premio da parte dell'acquirente.

  • Si hanno opzioni at the money (per le call) quando lo strike è più basso del prezzo del sottostante
    • Il contratto di opzione call è un accordo fatto tra venditore e acquirente con il quale quest'ultimo ha il diritto di acquistare il sottostante al valore stabilito dallo strike price. Questo contratto viene ratificato attraverso il pagamento di un premio da parte dell'acquirente.

  • Infine abbiamo opzioni out the money (per le call) quando lo strike è più alto del prezzo del sottostante

Scadenza e la consegna del sottostante

La scadenza rappresenta il termine della vita di un'opzione. Quando si verifica? Nel momento in cui non gli è stato assegnato un ordine di esercizio durante la sua vita naturale. Cosa può accadere dunque alla scadenza di un'opzione in the money? Vediamolo di seguito:

  • è esercitato il diritto di opzione: sul conto del proprietario dell'opzione sono depositati i titoli oggetto del contratto
  • il contratto è chiuso con una regolazione monetaria (trading monetario)
  • nel caso in cui scade un'opzione out of the money si ha un contratto senza valore

E' chiaro dunque che il Trader professionista dovrà amministrare attentamente la propria posizione in base soprattutto alla strategia che ha adottato durante la fase d'acquisto dell'opzione stessa (gli scenari possibili riguardano certamente strategie speculative o di copertura).

Margine di garanzia

Il margine di garanzia rappresenta l'obbligo che acquirenti e venditori hanno nei confronti della Cassa di compensazione e Garanzia per il mercato IDEM (il fine è dunque quello di garantire tutte le parti coinvolte nel processo di compravendita). Per rispettare questi oneri i Broker si adoperano a ritirare dai conti degli investitori i margini, denaro con il quale si potranno eventualmente coprire dei cambiamenti di valore dei contratti. Questa necessità nasce soprattutto in casi in cui i trader adottano delle strategie piuttosto speculative.

La quotazione: vediamo come avviene

Per capire a fondo la maniera con la quale vengono quotati i contratti di azione, consigliamo di partire dallo studio di questo schema:

  • il prezzo che riguarda l'ultimo scambio
  • la percentuale di variazione
  • la mole di opzioni scambiate
  • il minimo e il massimo di giornata
  • quantità di opzioni in offerta

Variazione di prezzo nel corso della vita di un'opzione

Il prezzo di un'opzione non viene deciso in base ai capricci di un organo esterno ma viene determinato in base ad una serie di fattori specifici come:

  • il valore e la volatilità del sottostante: il fatto stesso che l'opzione possa variare di valore ne influenza il prezzo. 
  • il concetto di tempo
  • i tassi d'interesse: dati che influenzano i corsi azionari e i beni quotati come il pagamento di eventuali dividendi.

Cosa indica la volatilità in economia?

La volatilità indica la rapidità con la quale varia il prezzo del sottostante. Più in generale rappresenta un indice del mutamento (ovviamente in percentuale) del prezzo di uno strumento finanziario.

Ecco le diverse tipologie

  • Se volessimo generalizzare a livello storico potremmo affermare che la volatilità storica nasce dalla serie di misurazioni effettuate in passato.
  • La volatilità implicita invece si deduce dal prezzo delle opzioni dello strumento finanziario che si sta analizzando.

Se utilizzata nell'ambito di una regressione, indica il rilevamento del rapporto tra variazione del rendimento in riferimento al mercato che si sta analizzando.

La varianza

In economia si usa la varianza proprio in riferimento ad una possibile misurazione della volatilità (viene indicata con il simbolo Var). Spesso si usa anche un altro valore come la deviazione standard (radice quadrata della varianza).

Le greche e le opzioni binarie: un agente esterno

Esistono, come abbiamo visto, diversi fattori esterni che contribuiscono a determinare il costo di un'opzione. Uno di questi è il fattore che viene comunicato indicato come delle greche. Di norma ci si riferisce alle greche come ad un insieme di strumenti di determinazione della sensibilità del prezzo dell'opzione.

Grazie a questi strumenti si ha la possibilità di valutare nel concreto l'influenza di certi avvenimenti esterni sull'andamento del contratto pattuito, nell'ambito della vita dell'opzione.

Le greche più famose

Certamente possiamo annoverare:

  • delta: illustra come cambia il prezzo del contratto nel momento in cui varia il prezzo del sottostante
  • gamma: ci indica come cambia il delta quando il sottostante varia
  • theta: rappresenta una misura del fattore tempo in quanto determina il numero di giorni che mancano al termine della vita dell'opzione
  • vega: misura la volatilità di un'opzione in quanto indica come varia il prezzo del premio dell'opzione al mutare del prezzo del sottostante

Il trader che opera in sicurezza

Apprendere e saper sfruttare a pieno questi concetti e questi strumenti risulta di fondamentale importanza perché permette al Trader di operare in sicurezza (proprio perché risulta più consapevole di cosa sta accadendo in un determinato momento nel mercato in cui opera).

Il grafico di payoff

Siamo certi che, assieme alle greche, uno degli strumenti che più degli altri vi risulterà utile nel momento in cui deciderete di tuffarvi nell'investimento in opzioni, è il grafico di payoff; questo tool potrà guidarvi nella progettazione dei nostri trade operativi.

In una rappresentazione grafica comune troviamo il payoff sull'asse delle ordinate mentre su quello delle ascisse è illustrato il variare del prezzo al mutare del tempo. La linea grigia che notate invece rappresenta la variazione del prezzo dell'azione.

Grafici di payoff di call e put

Prima di tutto chiariamo perché è importante utilizzare questi strumenti: lo si fa per determinare in anticipo la perdita e il guadagno che potremmo portare a casa con i nostri investimenti.

Nel momento in cui ci tuffiamo in un acquisto di un opzione call siamo consapevoli di dover affrontare il pagamento del premio e la linea grigia di payoff risulta nello spazio di perdita (la perdita viene rappresentata da una linea retta).

Se il valore del sottostante cresce la call sale di valore. La linea che indica il guadagno è quella grigia che tende all'infinito.

Anche per quel che concerne l'opzione put la massima perdita corrisponde al premio pagato mentre il profitto sarà virtualmente illimitato.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.