Il trading online è un fenomeno di portata crescente, ma su cui occorre vigilare; non sono rari i casi di truffa, di pubblicità ingannevole o di errata informazione che inducono a investire denaro vero in imprese inesistenti o siti non controllati. I siti in cui si rischia maggiormente la truffa o l’inganno riguardano le cripto valute, un asset già naturalmente aleatorio e fittizio; la cripto valuta più nota è il BitCoin e ve ne sono molte altre meno trasparenti e affidabili come, per esempio Coinspace sulla quale la CONSOB ha espresso un chiaro parere negativo.
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- Il giudizio della Consob su Coinspace
- Come funziona CoinSpace? Conoscere per evitare
- Come riconoscere un sito di trading basato sul sistema piramidale
- Criptovalute Ripple: che cosa sono e in cosa si differenziano?
- Come investire?
Prima di andare ad approfondire l'argomento criptovaluta CoinSpace e cosa ha affermato la Consob al suo riguardo, andiamo a spiegare maggiormente in dettaglio cosa sia il cosiddetto Trading Online e quali sono i motivi alla base della sua diffusione, ma anche a cosa fare attenzione per non incorrere situazioni a rischio dal punto di vista finanziario. Come detto, purtroppo, soprattutto per coloro che hanno poca dimestichezza o esperienza nel trading, puó capitare di fare operazioni che determinano cospicue perdite di denaro.
Comunque, partiamo con lo spiegare cosa sia il trading online. Questo non è altro che un'attivitá di compravendita di svariati prodotti finanziari (dalle materie prime alle valute, passando per le azioni e i titoli di Stato) che avviene in mercati specifici attraverso l'utilizzo di piattaforme online, denominate Broker. A tali piattaforme ci si puó collegare attraverso un tradizionale computer o i consueti dispositivi elettronici, quali tablet o smartphones. Da qui la denominazione pertanto di trading online, in quanto si puó effettuare attraverso tali dispositivi e in qualsiasi momento.
L'attivitá di trading, come detto, si svolge in appositi e molteplici mercati, in cui si possono acquistare e vendere diverse tipologie di prodotti finanziari e in un arco di tempo molto variabile, che puó andare da qualche manciata di minuti alle diverse ore durante la stessa giornata. Ciascun utente, denominato Trader, quando effettua tale attivitá non fa altro che operazioni d'investimento o di natura speculativa, pertanto puó ottenere profitti, ma anche, nel caso opposto, subire perdite del denaro investito.
Si consiglia, comunque, di cercare di fare un pó d'esperienza in questo ambito finanziario (diverse societá e piattaforme di trading serie e affidabili consentono, infatti, di poter fare tale esperienza, attraverso operazioni simulate con del denaro finto). A maggior ragione, bisogna prestare ancora piú attenzione con le cosiddette criptovalute, alcune delle quali possono nascondere situazioni a rischio o ambigue, in cui il trader meno esperto potrebbe facilmente incorrere in truffe o comunque perdite di denaro. Importante, come in questo caso, risulta essere un eventuale parere della Consob.
Il giudizio della Consob su Coinspace
Con la risoluzione n. 19866 del 1 febbraio 2017, la Consob – l’organo di tutela dei consumatori - ha richiesto la sospensione della pubblicità riguardante la piattaforma CoinSpace e la cripto valuta S-Coin (Avviso Consob). Inoltre, è stato richiesto a magistrati e polizia postale di mettere offline il sito web omonimo sul territorio italiano. Poiché il processo è ancora in corso, allo stato attuale la diffida di Consob equivale a considerare l’attività in CoinSpace non legale. Inoltre, la società finanziaria dietro CoinSpace non è iscritta né registrata in CONSOB, ma neanche nei circuiti internazionali secondo le convenzioni MiFID europee o presso la piattaforma CySEC. In sostanza, è fortemente sconsigliata qualsiasi attività finanziaria con CoinSpace.
Come fare se si è stati truffati da CoinSpace
Se ci si è lasciati ingannare dalle promesse di guadagni facili a cospicui tramite la piattaforma CoinSpace, è possibile tentare la via legale della richiesta di un rimborso. Sebbene la nostra normativa preveda il rimborso in caso di truffe finanziarie con il trading online attraverso il ChargeBack, non è tuttavia facile l’ottenimento. Nel caso particolare della CoinSpace, fino a quando non si conclude la procedura, la società può negare il rimborso. In ogni caso, l’ottenimento del rimborso sarà complicato perché la presunta società si è costituita in un paradiso fiscale e il capitale è versato in un Trust. L’identificazione dei reali creatori della moneta virtuale S-Coin è altrettanto difficile. L’unico modo per evitare di incorrere nel rischio di forti perdite di denaro è l’informazione, conoscere come funzionano questi sistemi per capire quanto e se sono validi.
Come funziona CoinSpace? Conoscere per evitare
In base alle notizie a disposizione, il sistema CoinSpace genera profitti attraverso due modalità:
- L’estrazione di cripto valuta S-Coin (o mining);
- La presentazione di altri clienti paganti.
In realtà, il sistema genera guadagni solo nella seconda modalità, portando altri investitori attraverso la pubblicità. Si tratta del cosiddetto “sistema Ponzi” che consiste nel portare nuovi clienti paganti i quali tramite la loro registrazione al sito e il versamento di una quota minima di partenza “pagano” i presunti profitti dei clienti iscritti precedentemente e che credono di fare attività di trading. Cosa succede se non vi sono clienti nuovi che si iscrivono? Il sistema crolla e i soldi non c’erano prima e non ci saranno poi.
In Italia (legge n. 173 del 2005) e nell’Unione Europea è vietato fare marketing di schemi piramidali, motivo per cui la CONSOB ha diffidato i realizzatori di CoinSpace che sostengono, invece, di generare profitti tramite la creazione di cripto valuta gestita per conto dei clienti.
Quali sono i “conti” e i piani di compensazione previsti dalla cripto valuta S-Coin
Sul fronte dei pacchetti di investimento per incentivare l’utente a iscriversi alla piattaforma, CoinSpace prevede sei piani di investimento:
- Minimum Mine: 300 €;
- Basic Mine: 700 €;
- Quarter Mine: 1500 €;
- Half Mine: 3000 €;
- Full Mine: 6000 €;
- Double Mine: 12000 €
Per ogni investimento fatto, si applicano delle commissioni che vengono “restituite” nel momento in cui si portano nuovi affiliati, ma il 25% di tutte le commissioni devono essere reinvestite in S-Coin sulla piattaforma.
Le commissioni sul reclutamento di nuovi affiliati
La seconda modalità di guadagno è quella di portare nuovi affiliati che è poi lo scopo della piattaforma per far funzionare lo schema piramidale. Per ogni nuovo cliente reclutato, le commissioni corrisposte sono:
- Per un nuovo cliente che sottoscrive un Minimum mine: 35 €;
- Per un nuovo cliente che sottoscrive un Basic Mine: 84 €;
- Per un nuovo cliente che sottoscrive un Quarter Mine: 180 €;
- Per un nuovo cliente che sottoscrive un Half Mine: 360 €;
- Per un nuovo cliente che sottoscrive un Full Mine: 720 €;
- Per un nuovo cliente che sottoscrive un Double Mine: 1440 €.
Il sistema di affiliazione promosso da CoinSpace è, però, destinato a esaurirsi nel corso del tempo perché non è realmente basato sullo scambio di valuta o cripto valuta, comportando un inevitabile crollo del meccanismo con perdite ingenti per gli affiliati.
Come riconoscere un sito di trading basato sul sistema piramidale
Per riconoscere un sistema basato sulle affiliazioni piuttosto che sul trading è sufficiente leggere attentamente la tipologia di “premi” erogati a seguito di reclutamento di nuovi affiliati inducendoli a investire in una delle modalità descritte. Quindi, quando un sito invita i propri utenti a fare campagna promozionale sta chiedendo, in realtà, nuovi fondi per pagare gli investitori esistenti.
Un altro campanello di allarme è l’impiego della cripto-valuta: se questa deve essere investita o reinvestita solo sulla piattaforma significa che la moneta non esiste davvero: CoinSpace richiede il riutilizzo della S-Coin solo sulla piattaforma, quindi la moneta è virtuale in tutti i sensi, non ha un valore (sebbene le si attribuisce un valore corrispettivo di 50 eurocent per 1 S-Coin). Una cripto valuta è ritenuta legittima quando può essere usata dentro e fuori il programma di scambio e senza alcuna restrizione; in questi casi legittimi, infatti, la cripto valuta ha un valore che è determinato dalla domanda e dall’offerta e non dal programma di gestione che la genera.
Infine, un elemento che distingue le cripto valute autorizzate da quelle false è che i programmi di mining di cripto valute sono totalmente decentralizzati e senza intervento umano, cioè sono generate da potenti macchine di calcolo.
Conclusioni su CoinSpace
La polizia postale ha chiuso da tempo il sito italiano dedicato alla S-Coin, ma se ne creano di nuovi con diversi pseudonimi. CoinSpace Wallet, CoinSpace, S-Coin e sembrano riscuotere successo tra gli iscritti.
Se CoinSpace è affidabile oppure no, oltre a stabilirlo la legge, lo potete stabilire da soli avendo tutti gli elementi e gli strumenti per capire cosa può funzionare e cosa no. In tutti i casi, il trading online anche se autorizzato e regolamentato è un’attività finanziaria rischiosa che richiede preparazione e attenzione e nessun guadagno facile.
Criptovalute Ripple: che cosa sono e in cosa si differenziano?
Nel mondo delle cripto valute, a fianco alle più famose BitCoin ed Etherum, da tempo sta avanzando il Ripple guadagnando posti sui mercati finanziari mondiali fino a diventare la seconda cripto valuta per capitalizzazione.
Ripple nasce nel 2013 grazie a un’intuizione di Chris Larsen e Jed McCaleb e come tutte le cripto valute esiste solo virtualmente. Ma quali sono le sue caratteristiche principali che le hanno permesso di diventare un’alternativa alle più note Bitcoin ed Etherum? Uno dei motivi per cui Ripple è riuscito a emergere è dovuto in parte all’aumento di prezzo del Bitcoin, nonché l’incremento di investimenti finanziari in cripto valute.
Ripple utilizza una tecnologia che consente alle banche l’invio in tempo reale di pagamenti attraverso un network finanziario. Si tratta di un prodotto utilizzato dalle stesse banche per emettere pagamenti globali veloci, a basso costo e on demand per qualsiasi tipologia e quantitativo; in questo modo le banche acquistano più facilmente nuovi clienti, incrementano i profitti e differenziano servizi e prodotti. La tecnologia Ripple permette di ridurre i costi di processazione delle pratiche con un feedback soddisfacente e migliore anche per il cliente, nonché riduce i costi di back office per la banca.
Ripple, quindi, è una tecnologia studiata e pensata proprio per il sistema bancario e per permettere i trasferimenti di denaro da punto a punto in modo trasparente e senza pagare le imposte.
Le grandi banche internazionali che lavorano con la tecnologia Ripple sono circa 15 distribuite in 9 paesi con una copertura dell’87%. È bene precisare che Ripple indica sia il nome di una criptovaluta digitale identificata con la sigla XRP che il network in cui la valuta viene convogliata. Il sistema è opensource.
Stando al sito ufficiale, Ripple ha lo scopo di facilitare l’utilizzo dei servizi finanziari senza sopportare ritardi o commissioni troppo alte, in questo modo il “denaro scorre liberamente” senza i rallentamenti dovuti ai ritardi di elaborazione delle richieste e le commissioni. L’obiettivo è quello di creare una valuta digitale con lo stesso peso finanziario del Bitcoin, ma funzionante e immediata come funzionanti e immediate sono le informazioni su internet.
Come investire?
Ripple è un sistema pensato per i pagamenti bancari, ma è anche una cripto valuta con la quale è possibile effettuare investimenti e fare trading. Come per il Bitcoin, Ripple si basa su un network opensource, modificabile dai suoi creatori secondo un preciso “statuto”. Il sistema Ripple consiste in:
- Criptovaluta Ripple con sigla XRP;
- Borsa;
Pensato per le banche, il sistema Ripple si basa sulla fiducia. Relativamente alla cripto valuta, il Ripple è quotato in borsa ed entra di diritto nel trading binario con le doppie valute su cui puntare al rialzo o al ribasso. Negli ultimi anni, le quotazioni Ripple hanno continuato ad aumentare sia sul fronte della capitalizzazione di mercato che come valore. Nel 2017, la criptovalauta Ripple ha toccato quota 0.20 centesimi di dollaro per XRP; gli esperti considerano questo sostenuto aumento di prezzo come il segnale del grande interessamento delle banche che investono e credono nel sistema Ripple nel suo complesso (cripto valuta, rete, borsa). L’invio e la ricezione di pagamenti interbancari vale sui mercati finanziari circa 500 miliardi di dollari l’anno, e la capacità di Ripple di soddisfare la rapidità dei pagamenti e la trasparenza senza ritardi e commissioni sta portando alla stipula di numerosi accordi di partnership tra Ripple e molte banche mondiali di primo livello.
Cosa sapere sui Bitcoin
Oggi è impossibile non aver sentito, almeno una volta, il termine bitcoin, probabilmente perché è la prima e la più diffusa tra le cosiddette criptovalute, ovvero un valore concordato tra le parti sulla base della “legge della domanda e dell’offerta”. Una criptovaluta è di fatto denaro, soldi che possono essere utilizzati per fare acquisti, ma non è da intendere come moneta, perché essa non esiste (almeno oggi) come oggetto in metallo, si trova idealmente nell’aria, è un simbolo. Durante questi anni, nelle transazioni online il bitcoin ha mostrato di avere un controvalore estremamente modificabile, ma in che senso? Se per caso il 13 Gennaio 2017 un bitcoin si valutava circa 777 euro, il 13 Dicembre 2017 si valutava la bellezza di 14.475 euro. Incredibile no?
Queste variazioni, che in questo specifico caso sono del 1.700% in meno di un anno, hanno letteralmente alimentato l’influenza da bitcoin e il suo lecito ingresso nel mercato dei futures. C’è però un piccolo appunto da evidenziare: il bitcoin non è emesso né garantito da nessuna Banca Centrale, è frutto di un mero software, di un programma appositamente studiato, entrato in circolazione dal 2009 ed emesso in base alle regole pubblicare da Satoschi Nakamoto, pseudonimo dietro al quale tutt’ora non si sa chi ci sia.
Il Protocollo Bitcoin, generalmente indicato con l’iniziale maiuscola per differenziarlo dalla moneta, usa un complesso sistema di crittografia per gestire gli aspetti funzionali dl Bitcoin, come la generazione di una nuova valuta o l’attribuzione di proprietà. La tecnologia su cui si basa il Bitcoin è chiamata peer-to-peer (P2P), la medesima utilizzata per lo scambio più o meno legale che si fa in Rete di file musicali, film e software. Il perno intorno a cui questo sistema gira è il trasferimento di valuta tra i conti pubblici, detti wallet, ovvero il portafoglio degli utenti. Ogni transizione Bitcoin è aperta al pubblico e memorizzata in uno specifico database distribuito, che viene ovvero replicato nei computer di tutti coloro che possiedono un wallet, quindi se lo avete mai visto utilizzare, sapete che si serve di software simili a Gnutella, BitTorrent o eMule per lo scambio di file. Concludiamo spiegando il perché del nome criptovaluta: il prefisso cripto indica “nascosto”, come in crittografia.
Quali sono le differenze tra Ripple e Bitcoin
Ripple (XRP) e Bitcoin (BTC) sono due cripto valute molto diverse tra loro. Bitcoin è prevalentemente una cripto valuta, mentre Ripple – come si è visto – è un network per le banche che necessitano di fare trasferimenti di denaro in diverse valute, tra cui anche il Ripple in quanto valuta principale del sistema.
La differenza principale tra Ripple e Bitcoin è che il Ripple ha un sistema di network centralizzato, mentre il Bitcoin è decentralizzato, ciò non permette di definire il Ripple come una vera e propria criptovaluta libera, ma come piuttosto una tecnologia che sfrutta la logica delle cripto valute per proporre soluzioni simili ai metodi di pagamento “classici”.
Un’ulteriore differenza consiste nell’offerta della valuta. Il Bitcoin ha un tetto massimo fissato a 21 milioni, mentre Ripple è a quota 100 miliardi. Nonostante tutto, sia il Ripple che il Bitcoin sono prodotti finanziari altamente volatili e rischiosi, per cui non si può dire che Ripple sia migliore o più affidabile del Bitcoin, semplicemente si può constatare in questa fase storica – un grande interessamento delle banche verso il Ripple, ma senza garanzie e prospettive sul lungo termine.