Moneyfarm è una piattaforma regolamentata, non è una truffa, ma le opinioni su Moneyfarm sono spesso discordanti per via di una serie di pro e contro che non sempre rendono conveniente investire con MoneyFarm.
Moneyfarm nasce nel 2011 per volontà di Paolo Galvani (Presidente) e Giovanni Daprà (CEO). È una piattaforma di gestione patrimoniale digitale e fornisce servizi di consulenza finanziaria personalizzata, collocandosi subito tra i leader europei nel settore. È un’azienda aperta a grandi e piccoli investitori e risparmiatori, ma è bene evidenziare che MoneyFarm applica un regime di commissioni piuttosto elevato e che risulta oneroso per chi investe piccole somme o possiede un profilo del rischio piuttosto basso e in questi casi non si consiglia affatto di operare con MoneyFarm e investire in prodotti e attività finanziare rischiose.
Nel marzo 2018, moneyFarm ha lanciato SIPP, un pensione digitale personale auto-investita. Il 26 settembre 2019, invece, Poste Italiane è entrata nel capitale MoneyFarm con un contributo di 40 milioni. Lo scopo dell’accordo consiste nell’offerta di un servizio di gestione patrimoniale sulle 7 linee o tipologie proposte da MoneyFarm. L’accordo comporta anche un’integrazione tecnica dei servizi informativi delle due imprese tramite API e ciò consentirà agli utenti di Poste Italiane di accedere velocemente ai servizi di profilazione e gestione promossi da MoneyFarm. Per la prima volta, in Italia si vuole mettere in contatto una clientela poco digitalizzata come quella di Poste Italiane con un’applicazione tra le più innovative nel settore finanziario. È importante che ci sia la corretta informazione sull’uso di MoneyFarm, sulle tipologie di investimento e sul rischio di perdita del capitale, soprattutto da parte di utenti fragili – come i pensionati - che non possono permettersi di perdere somme vitali.
MoneyFarm è una start up affidabile che opera regolarmente anche nel Regno Unito e in Germania e che conta tra i fondatori e nel capitale sociale investitori del calibro di:
La società è solida e ha alle spalle importanti istituzioni finanziarie che la sostengono. Il problema non è l’affidabilità della società, bensì la tipologia di investimento che è ad alto rischio e di cui gli utenti devono essere consapevoli.
Per investire attraverso la piattaforma MoneyFarm è sufficiente iscriversi e depositare una quota capitale anche minima, ma le commissioni applicate sono alte per cui i capitali bassi sono svantaggiati. Quando ci si iscrive, si può fare un questionario online che serve a delineare gli obiettivi di investimento e il profilo di rischio dell’utente. In base al profilo di rischio, Moneyfarm propone all’utente registrato una strategia di investimento che deve essere vagliata prima di essere accettata (è necessario avere un minimo di competenze e conoscenze sugli investimenti). La proposta può essere accettata o rifiutata. Il piano di investimento parte solo se si accetta la strategia suggerita.
La registrazione al sito è gratuita, ma i servizi Moneyfarm non sono gratuiti perché, appunto, si applicano delle commissioni per ciascuna operazione. La scelta di MoneyFarm di applicare le commissioni non è entusiasmante per l’utente né competitiva in generale rispetto alle altre piattaforme di trading, tuttavia è indice di trasparenza e correttezza nell’operatività. Il sito, infatti, offre un’applicazione per calcolare l’ammontare delle commissioni in rapporto al capitale investito.
Per far sì che le commissioni non siano un peso sull’operatività, si stima un capitale minimo di investimento su MoneyFarm pari a 5.000 € (per 66 € annui di commissioni): è una cifra non alla portata di tutti. La commissione standard applicata è pari all’1% del capitale investito, ma scende allo 0,30% con l’aumentare del capitale investito (maggiore è il capitale, minori sono le commissioni). Ciò significa che per ottenere il rateo dello 0,30% sulle commissioni occorre investire 2 milioni di euro. Oltre alle commissioni, MoneyFarm calcola il costo medio dei fondi in una percentuale pari allo 0,26%. Il costo è fisso e indipendente dal capitale investito. Infine, si applica un Bid-Ask Spread – ovvero un differenziale – per l’acquisto di tutti gli strumenti finanziari offerti pari allo 0,07%. Lo spread unico è uno dei costi giustificati che è applicato da tutte le piattaforme di trading regolamentate. In ultima analisi, il costo di un conto Moneyfarm si compone di:
In totale, i costi ammontano a 1,33% l’anno sul capitale investito. Sebbene i costi di commissione non sono mai graditi, rispetto alle banche, MoneyFarm offre il vantaggio di essere trasparente, di non prevedere ulteriori costi in entrata e in uscita, non sono applicate imposte e si può chiudere il conto in qualsiasi momento senza pagare penali o costi aggiuntivi e accessori.
Le recensioni e le opinioni che si trovano in rete su Moneyfarm sono tendenzialmente positive rispetto all’affidabilità e alla sicurezza dei servizi. Tuttavia non mancano i contro. I limiti più evidenti di operare con Moneyfarm sono sostanzialmente:
Non è dunque una piattaforma per qualsiasi tipo di investitore. I vantaggi sono, tuttavia, concentrati sulla:
Ovviamente, gli utenti che subiscono delle perdite possono essere molto delusi da Moneyfarm sia perché erroneamente indotti all’errore dai consulenti finanziari, sia perché poco informati su come funzionano i mercati finanziari e le quotazioni in borsa. Il problema è, ancora una volta, principalmente culturale: molti ritengono di poter vivere di rendita effettuando investimenti rischiosi sulla propria pelle, mettendo a rischio i propri risparmi affidandoli ai consulenti finanziari di Moneyfarm o di altre piattaforme di trading finanziario. Il buon senso raccomanda di conoscere prima approfonditamente le proprie velleità di investitori, di informarsi sulle tipologie di investimento, di non affidare i propri risparmi a nessuno se non si desidera perdere soldi e rinunciare in assoluto a prospettive di facili guadagni senza perdere un centesimo.
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