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Dopo avervi condotto attraverso le sfumature delle Obbligazioni Astaldi, ora ci avventuriamo in un nuovo tema, sperando che susciti la vostra attenzione.

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Il fundraising è il termine inglese per indicare la raccolta di fondi, un’azione che nasce per raccogliere denaro da destinare a progetti e cause di natura e utilità sociale. La raccolta fondi nasce come iniziativa delle organizzazioni senza scopo di lucro che hanno l’obbligo di non ridistribuire gli utili tra i soci, ma di investirli per lo sviluppo delle finalità sociali nei termini previsti dai rispettivi statuti costitutivi. Oggi, vi sono diverse forme di fundraising e per le finalità più disparate.

Breve storia sul fundraising

Le prime raccolte di fondi nascono storicamente in Europa per mezzo dei sacerdoti – che si possono definire i primi fundraiser – che allestivano collette per racimolare le risorse finanziarie necessarie a svolgere attività nel sociale o a sostegno delle parrocchie. Tuttavia è negli Stati Uniti che il fundraising si connota sempre più come un’azione che può andare al di là della carità, della filantropia o del mecenatismo. Henry Rosso fu, infatti, il primo fondatore al mondo di una scuola per raccolta di fondi, dove si “insegnava” l’arte di “insegnare” alla gente la gioia e le virtù del donare.

Il concetto di fundraising distaccato dal puro atto caritatevole trova senso nella cultura diffusa della responsabilità sociale che stimola le persone a fare investimenti finanziari per raggiungere dei benefici comuni. Per Fundraising, quindi, si intende l’insieme di teorie e pratiche che si mettono in campo per garantire la sostenibilità di un progetto sociale e la sostenibilità dell’organizzazione stessa che lo promuove e persegue con l’intento di coinvolgere la molteplicità di interlocutori sia pubblici che privati.

Le tipologie di fundraising

Esistono diverse modalità di raccolta dei fondi che si differenziano dalla tradizionale “colletta”. Esaminiamone alcuni:

  • Direct marketing: è una forma di raccolta fondi che si esplicita tramite l’invio di lettere o inviti alla donazione presso un elenco di potenziali donatori;
  • Telemarketing: una modalità di raccolta fondi attraverso il telefono è una delle pratiche più longeve e tradizionali;
  • Organizzazione di eventi;
  • Sponsorizzazioni;
  • Investimenti sociali;
  • Presentazioni di progetti a bandi di concorso;
  • Crowfunding e web-fundraising: l’uso di internet per raccogliere fondi si è inizialmente diffuso nel Regno Unito per poi espandersi nel mondo e si tratta di una modalità che giova della maggior fiducia nei pagamenti online e dell’uso di particolari piattaforme web istituite proprio per aprire pagine di campagne per le raccolte fondi.
  • Raccolta di fondi politica: si tratta delle campagne di autofinanziamento privato promosse dai partiti politici.

Nel mondo del fundraising vi sono diversi attori che entrano in causa a cominciare dal fundraiser il quale ha il compito di gestire le relazioni con i donatori, avere competenze nell’uso degli strumenti informatici e conoscenze delle varie modalità di raccolta di fondi.

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Il fundraising in Italia

Il decreto Legge n. 149 del 28 dicembre 2013 – convertito in Legge n. 13/2014 – sancisce l’abolizione del finanziamento pubblico, aprendo di fatto all’opportunità di utilizzare la raccolta di fondi sia nel pubblico che nel privato come principale forma di autofinanziamento, sebbene nella realtà non sia sempre così perché la legge prevede meccanismi di “rimborso” e simili per garantire le funzioni di un ente o organizzazione.

L’ASSIF – l’Associazione Italiana Foundraidng – d’altro canto ha cercato di definire per l’Italia il fundraising e i suoi attori, attraverso uno statuto e un codice etico nel quale si definisce il fundraiser come colui che opera in modo professionale ed etico – a pagamento o a titolo gratuito - per la realizzazione di strategie di comunicazione sociale, social marketing e raccolta fondi a favore delle organizzazioni no-profit.

Chi sono i fundraiser e cosa svolgono nello specifico

fundraising per attività sociali

Le figure principali del fundraising sono:

  • Il manager della racconta fondi: si tratta di un professionista che si occupa della pianificazione strategica della campagna di raccolta fondi e coordina l’intera attività;
  • Il capo progetto del fundraising: è il professionista che si occupa degli aspetti tecnici della realizzazione della raccolta come per esempio l’organizzazione del direct marketing o la gestione del database dei donatori e simili;
  • L’operatore del fundraising: è la persona che si occupa della realizzazione pratica della raccolta di fondi a seconda della tipologia di fundraising messa in atto;
  • Consulente di fundraising: un professionista esterno che accompagna nelle fasi di organizzazione e pianificazione strategica dell’attività di fundraising in ambiti specifici come i lasciti testamentari, le corporate o progetti specifici. Il consulente non si occupa solitamente degli aspetti operativi o dell’operatività stessa dell’operazione di raccolta fondi.

Il fundraiser ha dei compiti ben precisi da svolgere, sono stati individuati nello specifico 16 mansioni:

  1. Assistenza al personale nell’organizzazione amministrativa e direttiva delle attività di fundraising;
  2. Gestione di sistemi di archivio e database con i dati relativi ai donatori e ricerca di potenziali donatori;
  3. Formazione e supervisione del personale volontario o retribuito di supporto all’azione di colletta;
  4. Analisi delle opportunità di realizzare i programmi e creazione della rete di relazioni pubbliche;
  5. Implementazione dei programmi di promozione della raccolta fondi e dei suoi obiettivi strategici;
  6. Attuazione dei programmi e coinvolgimento nelle fasi di approvazione del progetto con relative funzioni di coordinamento dei collaboratori e fornitori di servizi esterni per la realizzazione della raccolta di fondi;
  7. Preparazione ed elaborazione dei contenuti e dei materiali necessari alla rete di relazioni pubbliche e all’attuazione della raccolta;
  8. Ricerca dei potenziali donatori (enti, persone, imprese, fondazioni interessate all’azione sociale) e dei collaboratori e/o volontari;
  9. Aggiornamento sulle pratiche e le procedure di fundraising;
  10. Preparazione del bugdet per la realizzazione dell’azione di raccolta e la creazione della rete di contatti;
  11. Collaborazione con i gruppi di supporto nella pianificazione delle attività;
  12. Garanzia di mantenimento della coerenza con la propria mission e la filosofia e i principi di base di ciascun impegno di fundrasing;
  13. Supervisione sul personale retribuito amministrativo afferente all’organizzazione no profit;
  14. Supervisione dei volontari;
  15. Coordinamento dei volontari congiuntamente alle disposizioni dell’organo direttivo;
  16. Attività di portavoce dell’organizzazione non-profit che indice la raccolta fondi e funzioni di servizio stampa e rapporti con la stampa.

Queste sono le funzioni afferenti un fundraiser che opera nell’ambito di un’organizzazione no-profit; alcune di queste mansioni sono ridotte o assenti nel fundraising online dove tuttavia resta fondamentale l’azione di marketing, promozione, individuazione dei donatori, pubblicità.

Come sfruttare il fundraising per la propria attività

Per sfruttare al meglio il fundraising per la propria attività, è importante seguire alcuni consigli:

  • Definire obiettivi chiari: prima di iniziare qualsiasi campagna di fundraising, è importante definire obiettivi chiari e misurabili. Questo aiuterà a monitorare i risultati della campagna e a garantire che sia efficace.
  • Creare una strategia efficace: una buona strategia di fundraising deve includere un piano di comunicazione, un budget, e un calendario.
  • Collaborare con i giusti partner: la collaborazione con partner giusti può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio e a raccogliere più fondi.

Il potere della storia

Il fundraising è un'arte che si basa sulla capacità di raccontare storie. Le storie sono in grado di coinvolgere le persone, di suscitare emozioni e di creare un senso di connessione.

Per sfruttare al meglio il fundraising per la propria attività, è importante raccontare una storia efficace. Questa storia dovrebbe:

  • Essere autentica: le persone sono più propense a donare a cause che credono siano autentiche.
  • Essere coinvolgente: la storia dovrebbe catturare l'attenzione del pubblico e farlo emozionare.
  • Essere chiara: la storia dovrebbe essere facile da capire e da ricordare.

Ecco alcuni esempi di storie che possono essere utilizzate per il fundraising:

  • Una storia di cambiamento: la storia di un progetto che ha avuto un impatto positivo sulla comunità.
  • Una storia di ispirazione: la storia di una persona che ha superato le difficoltà e ha raggiunto i propri obiettivi.
  • Una storia di speranza: la storia di un futuro migliore per tutti.

Come scegliere la storia giusta

La prima cosa da fare è scegliere la storia giusta per la tua attività. La storia dovrebbe essere in linea con i tuoi obiettivi di fundraising e con i valori della tua azienda.

Una volta che hai scelto la storia, è importante raccontarla in modo efficace. Usa un linguaggio semplice e diretto, e fai in modo che la storia sia coinvolgente e emozionante.

Ecco alcuni consigli per raccontare storie efficaci per il fundraising:

  • Inizia con un'immagine forte o una domanda che catturi l'attenzione del pubblico.
  • Racconta la storia in modo cronologico, ma non dimenticare di inserire dei dettagli e dei momenti salienti.
  • Rendi la storia personale e coinvolgente.
  • Concludi la storia con un invito all'azione.

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Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.