Soprattutto chi si occupa di economia e finanza, deve rimanere sempre informato sull'andamento del mercato e sulle principali innovazioni e modifiche ad esso che avvengono regolarmente. Anche la compravendita di beni e servizi finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di stato ecc.) via internet (procedura definita come trading online) risente dei principali cambiamenti del mercato. E' bene dunque rimanere sempre aggiornati e conoscere bene i principali strumenti economici, di bilancio e di contabilità come Fair Value Option.
Queste opzioni si servono del Fair Value, che rappresenta un'innovazione nell'ambito dell'applicazione delle dinamiche contabili a livello internazionale e serve a comprende quale sia il giusto valore di mercato di un determinato prodotto.
E' infatti la base di diversi principi contabili quali l'IFRS n. 3, che si applica ai contratti di leasing e alle varie competenze legate ai tipi di associazione aziendale. Per quanto riguarda invece lo IAS 2, riferito alle rimanenze e allo IAS 18, legato ai ricavi, il Fair Value, utile a stabilire le dinamiche stesse di questo prodotto, viene utilizzato solo in parte.
Per calcolarlo, é possibile utilizzare diversi modi. Il primo e più importante strumento di definizione é sicuramente il prezzo, che viene a determinarsi nei casi di libero mercato.
In assenza di quest'ultimo, andrà invece determinato tenendo conto delle quote attive e passive di una determinata attività, tenendo conto della valutazione dei prodotti simili. In alcuni casi si utilizza l'opzione pari al costo storico.
Le imprese adoperano dunque le Opzioni di riferimento per potere utilizzare il Fair Value ai fini della determinazione di qualunque tipo di prodotto economico e finanziario.
Il termine di definizione del Fair Value proviene da una tradizione economica internazionale, che deve essere considerata come fonte di ispirazione e che va adattata al contesto in cui è stato nel tempo declinato. Esistono infati diverse interpretazioni che hanno portato a soluzioni alternative ma altrettanto valide.
La prima implicazione vede il termine reso come "valore corretto". Essendo però di per se un concetto relativo, che si occupa il più delle volte di vari criteri per una valutazione economica, suona strano interpretarlo come fa la scuola di pensiero che segue tale traduzione.
All'opposto abbiamo una scuola di pensiero che segue il concetto di "valore coerente o congruo" rispetto ai principi giuridici e contabili: definizione questa che relativizza eccessivamente il concetto, poichè non determina un indirizzo valutativo che è necessario impiegare.
La traduzione nella definizione come "valore non fuorviante", sottolinea un fattore importante, ovvero la sua funzione informativa, ma non coglie gli altri aspetti fondamentali del problema.
Nell'accezione di "valore corrente", il concetto prende una piega relativa al valore che può essere desunto dalle quotazioni dei mercati attivi ed efficienti: non si tiene conto dunque dei mercati con caratteristiche diverse, e si viene a determinare una visione incompleta del concetto di base.
Per ultima, la definizione di "valore neutrale o senza distorsioni" va a considerare il Fair Value scevro da imoprtanti fattori come le politiche di bilancio, diventando così difficilmente riscontrabile nella realtà, in quanto la realtà economica tende a considerare molto importante la soggettività dei valori di riferimento in questo ambito.
Il concetto di fair value in italiano può essere tradotto come valore equo ed è entrato a far parte di quello che il vocabolario della finanza e del trading da poco.
Il termine valore equo e la sua applicazione hanno radici lontane, infatti s’inizia a parlare con convinzione di valore equo già dall’Antica Grecia con Aristotele e Platone.
Il fair value viene visto come uno scambio di beni e servizi che avviene per un prezzo che viene considerato considerevole da entrambe le parti.
Partendo da questo concetto durante il XVIII secolo gli inglesi coniano il termine di fair value come lo conosciamo oggi e lo iniziano ad applicare nelle transazioni economiche.
Il fair value viene definito come una stima del prezzo o del bene che tiene conto di vari fattori come: l’utilità di rischio, il costo di produzione e tutti gli elementi che possono determinare un bene.
Il concetto di fair value è diventato di grande importanza per tutti quelli che vogliono fare investimenti, loro si occupano di usarlo nello specifico per:
Il fair value è uno degli strumenti di controllo più usati, soprattutto per quelle che riguarda aziende tecnologiche dove nel primo periodo si ha una stima di prospettive e quindi fondamentale avere una stima sugli indici di mercato.
Per la valutazione base del fair value vengono utilizzati due metodi:
Uno dei campi dove viene applicato il fair value è sicuramente quello immobiliare che segue le norme contabili IAS/IFRS.
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L’analisi attraverso lo strumento delle candele giapponesi si fa risalire alla fine del diciassettesimo secolo in Oriente, quando si utilizzavano per controllare il mercato dei cereali.
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