Nel mondo delle cripto valute, a fianco alle più famose BitCoin ed Etherum, da tempo sta avanzando il Ripple guadagnando posti sui mercati finanziari mondiali fino a diventare la seconda cripto valuta per capitalizzazione.
Ripple nasce nel 2013 grazie a un’intuizione di Chris Larsen e Jed McCaleb e come tutte le cripto valute esiste solo virtualmente. Ma quali sono le sue caratteristiche principali che le hanno permesso di diventare un’alternativa alle più note Bitcoin ed Etherum? Uno dei motivi per cui Ripple è riuscito a emergere è dovuto in parte all’aumento di prezzo del Bitcoin, nonché l’incremento di investimenti finanziari in cripto valute.
Ripple utilizza una tecnologia che consente alle banche l’invio in tempo reale di pagamenti attraverso un network finanziario. Si tratta di un prodotto utilizzato dalle stesse banche per emettere pagamenti globali veloci, a basso costo e on demand per qualsiasi tipologia e quantitativo; in questo modo le banche acquistano più facilmente nuovi clienti, incrementano i profitti e differenziano servizi e prodotti. La tecnologia Ripple permette di ridurre i costi di processazione delle pratiche con un feedback soddisfacente e migliore anche per il cliente, nonché riduce i costi di back office per la banca.
Ripple, quindi, è una tecnologia studiata e pensata proprio per il sistema bancario e per permettere i trasferimenti di denaro da punto a punto in modo trasparente e senza pagare le imposte.
Le grandi banche internazionali che lavorano con la tecnologia Ripple sono circa 15 distribuite in 9 paesi con una copertura dell’87%. È bene precisare che Ripple indica sia il nome di una criptovaluta digitale identificata con la sigla XRP che il network in cui la valuta viene convogliata. Il sistema è opensource.
Stando al sito ufficiale, Ripple ha lo scopo di facilitare l’utilizzo dei servizi finanziari senza sopportare ritardi o commissioni troppo alte, in questo modo il “denaro scorre liberamente” senza i rallentamenti dovuti ai ritardi di elaborazione delle richieste e le commissioni. L’obiettivo è quello di creare una valuta digitale con lo stesso peso finanziario del Bitcoin, ma funzionante e immediata come funzionanti e immediate sono le informazioni su internet.
Ripple è un sistema pensato per i pagamenti bancari, ma è anche una cripto valuta con la quale è possibile effettuare investimenti e fare trading. Come per il Bitcoin, Ripple si basa su un network opensource, modificabile dai suoi creatori secondo un preciso “statuto”. Il sistema Ripple consiste in:
Pensato per le banche, il sistema Ripple si basa sulla fiducia. Relativamente alla cripto valuta, il Ripple è quotato in borsa ed entra di diritto nel trading binario con le doppie valute su cui puntare al rialzo o al ribasso. Negli ultimi anni, le quotazioni Ripple hanno continuato ad aumentare sia sul fronte della capitalizzazione di mercato che come valore. Nel 2017, la criptovalauta Ripple ha toccato quota 0.20 centesimi di dollaro per XRP; gli esperti considerano questo sostenuto aumento di prezzo come il segnale del grande interessamento delle banche che investono e credono nel sistema Ripple nel suo complesso (cripto valuta, rete, borsa). L’invio e la ricezione di pagamenti interbancari vale sui mercati finanziari circa 500 miliardi di dollari l’anno, e la capacità di Ripple di soddisfare la rapidità dei pagamenti e la trasparenza senza ritardi e commissioni sta portando alla stipula di numerosi accordi di partnership tra Ripple e molte banche mondiali di primo livello.
Oggi è impossibile non aver sentito, almeno una volta, il termine bitcoin, probabilmente perché è la prima e la più diffusa tra le cosiddette criptovalute, ovvero un valore concordato tra le parti sulla base della “legge della domanda e dell’offerta”. Una criptovaluta è di fatto denaro, soldi che possono essere utilizzati per fare acquisti, ma non è da intendere come moneta, perché essa non esiste (almeno oggi) come oggetto in metallo, si trova idealmente nell’aria, è un simbolo. Durante questi anni, nelle transazioni online il bitcoin ha mostrato di avere un controvalore estremamente modificabile, ma in che senso? Se per caso il 13 Gennaio 2017 un bitcoin si valutava circa 777 euro, il 13 Dicembre 2017 si valutava la bellezza di 14.475 euro. Incredibile no?
Queste variazioni, che in questo specifico caso sono del 1.700% in meno di un anno, hanno letteralmente alimentato l’influenza da bitcoin e il suo lecito ingresso nel mercato dei futures. C’è però un piccolo appunto da evidenziare: il bitcoin non è emesso né garantito da nessuna Banca Centrale, è frutto di un mero software, di un programma appositamente studiato, entrato in circolazione dal 2009 ed emesso in base alle regole pubblicare da Satoschi Nakamoto, pseudonimo dietro al quale tutt’ora non si sa chi ci sia.
Il Protocollo Bitcoin, generalmente indicato con l’iniziale maiuscola per differenziarlo dalla moneta, usa un complesso sistema di crittografia per gestire gli aspetti funzionali dl Bitcoin, come la generazione di una nuova valuta o l’attribuzione di proprietà. La tecnologia su cui si basa il Bitcoin è chiamata peer-to-peer (P2P), la medesima utilizzata per lo scambio più o meno legale che si fa in Rete di file musicali, film e software. Il perno intorno a cui questo sistema gira è il trasferimento di valuta tra i conti pubblici, detti wallet, ovvero il portafoglio degli utenti. Ogni transizione Bitcoin è aperta al pubblico e memorizzata in uno specifico database distribuito, che viene ovvero replicato nei computer di tutti coloro che possiedono un wallet, quindi se lo avete mai visto utilizzare, sapete che si serve di software simili a Gnutella, BitTorrent o eMule per lo scambio di file. Concludiamo spiegando il perché del nome criptovaluta: il prefisso cripto indica “nascosto”, come in crittografia.
Ripple (XRP) e Bitcoin (BTC) sono due cripto valute molto diverse tra loro. Bitcoin è prevalentemente una cripto valuta, mentre Ripple – come si è visto – è un network per le banche che necessitano di fare trasferimenti di denaro in diverse valute, tra cui anche il Ripple in quanto valuta principale del sistema.
La differenza principale tra Ripple e Bitcoin è che il Ripple ha un sistema di network centralizzato, mentre il Bitcoin è decentralizzato, ciò non permette di definire il Ripple come una vera e propria criptovaluta libera, ma come piuttosto una tecnologia che sfrutta la logica delle cripto valute per proporre soluzioni simili ai metodi di pagamento “classici”.
Un’ulteriore differenza consiste nell’offerta della valuta. Il Bitcoin ha un tetto massimo fissato a 21 milioni, mentre Ripple è a quota 100 miliardi. Nonostante tutto, sia il Ripple che il Bitcoin sono prodotti finanziari altamente volatili e rischiosi, per cui non si può dire che Ripple sia migliore o più affidabile del Bitcoin, semplicemente si può constatare in questa fase storica – un grande interessamento delle banche verso il Ripple, ma senza garanzie e prospettive sul lungo termine.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group
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