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La criptovaluta Ethereum è una moneta virtuale molto conosciuta anche se, quando si parla di criptovalute, il pensiero corre subito al BitCoin, la moneta virtuale più nota al mondo. Come quest'ultima ci sono varie monete virtuali nate proprio sulla sua scia e che, lentamente ma gradualmente, stanno  conquistando tutti i mercati finanziari, garantendo ottimi profitti, anche più e meglio del BitCoin come, appunto, è il caso di Ethereum, la criptovaluta che ha molti punti in contatto, ma pure molte differenze con Bitcoin.

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Conviene investire sui Bitcoin e sulla criptovaluta Ethereum?

Numerosi sono ancora gli investitori che si interrogano sulla validità dei Bitcoin come realtà su cui investire. La paura è tanta e altri sono fedeli sostenitori che possa arrivare a raggiungere una cifra sempre più alta nel giro di pochi mesi. Le aspettative e le previsione sono molte, ma una cosa è di estrema certezza: nessuno in questo pianeta ha la possibilità di predire il prezzo di Bitcoin o di qualsiasi altra criptovaluta, rendendo questo tipo di investimento pieno di rischi, quali la Speculazione, fluttuazione, mobilità dei mercati o evanescenza.. La vera domanda però quando si investe in questa realtà è: “Quali sono i fattori che devono essere tenuti in considerazione prima di investire?” Uno di questi è il limited supply. Il numero totale di Bitcoin che verranno prodotto è di 21 milioni, non una più e non una meno. Il numero è stato attentamente stabilito da un algoritmo matematico, che ha previsto che nel 2140 l’ultima frazione di Bitcoin verrà sfornata.

Satoshi Nakamoto, ovvero il padre di Bitcoin, ancora sconosciuto, ha inserito questo limite per mimare ed estremizzare l’andamento dei metalli preziosi, i quali sono presenti nel nostro pianeta in quantità limitata. Ma come influsce la disponibilità sul prezzo? Se ogni milionario nel mondo volesse avere con se un Bitcoin, non potrebbe, ma perché? Se dal numero di Bitcoin in circolazione (all’incirca 16,8 milioni) togliamo la quantità di Bitcoin persi e i Bitcoin detenuti da Satoshi Nakamoto (circa un milione, inamovibili) rimangono circa 11,8 milioni di Bitcoin, che nel mondo equivalgono a circa 17 milioni. Nella realtà della criptovaluta numero 1 si confermi una riserva di valore la domanda supererà di molto l’offerta e questo porterà un aumento cospicuo del prezzo. Ma come investiamo su i Bitcoin? Il processo può comportare molte attese, ed ogni step è una possibile causa di errore. Ultimamente mole piattaforme broker o intermediario finanziario di scambio come Binanca e Bittrez hanno chiuso le loro porte alle iscrizioni, a causa del fatto che troppi clienti stavano tentando l’iscrizione. Molti exchanfe richiedono delle verifiche identitarie e, prima che il bonifico arrivi, potrebbero essere passate settimane. Investire in Bitcoin oggi potrebbe avere rischi, quali la Speculazione, fluttuazione, mobilità dei mercati o evanescenza., presente d’altronde in tutte le tipologie di investimento e disinvestimento. Ovviamente nessuno è capace di prevedere in che direzione si andrà domani, tra una settimana o tra un mese, in base alle scelte governative. Nel caso in cui decideste di investire, state allerta , le oscillazioni giornaliere di prezzo ne fanno una partita per chi ha nervi saldi e per chi possiede un innato autocontrollo.

Ethereum: Cos’è, come Funziona

Forse non tutti conoscono la criptovaluta Ethereum, ovvero una moneta virtuale che, rispetto a Bitcoin, è in circolazione da meno tempo essendo stata sviluppata nell’anno 2014. Si può dire che Ethereum rappresenti lo step successivo, il passo evolutivo rispetto ai Bitcoin, essendo strutturata con un sistema di sicurezza ancora più inattaccabile, che si serve di una struttura di condivisione e scambio che fa riferimento al classico funzionamento del peer-to-peer e all’interno del quale, rispetto a Bitcoin, i dati non sono gestiti da un solo o da un unico gruppo di server, ma sono condivise su più punti nello stesso momento, rendendo enormemente più complicato per gli hacker penetrare e modificare i dati inseriti.

Effettivamente, Ethereum usa lo stesso tipo di tecnologia che viene utilizzata per i Bitcoin e, se non sapete di quale si tratta, sarete contenti di sapere che è quella del Blockchain, ovvero un protocollo di comunicazione che incrementa una tecnologia che si basa su database distribuiti tra gli utenti, proprio servendosi della struttura peer-to-peer, che gira su più elaborati allo stesso tempo. Grazie a ciò, le informazioni sono condivise pubblicamente ma, ne viene impedita qualsiasi tipo di corruzione o modifica a seguito di pericolosi attacchi informatici, riducendo i rischi, quali la speculazione, fluttuazione, mobilità dei mercati o evanescenza. Una delle più entusiasmanti novità che la criptovaluta Ethereum possiede, è quella della gestione di contratti intelligenti che avviene attraverso un protocollo di fiducia, il quale consente la realizzazione di un contratto ambo le parti. Grazie a questa caratteristica, si conferisce a questa “Moneta” una marcia in più! Perché è pensata come strumento ideale per società e imprese. Come si può far trading con la criptovaluta Ethereum?

Fare trading con Ethereum

È possibile fare trading tranquillamente su ethereum, sfruttando le diverse piattaforme broker o intermediario finanziario a disposizione che ti consentono di fare trading sulle materie prime, criptovalute ed altri tanti prodotti. Per facilitare l’utilizzo, la sicurezza e il rispetto della normativa valuta quali sono le piattaforme più adatte al tuo investimento o disinvestimento. Verso la metà del 2017, la realtà del Bitcoin aveva in pugno circa il 37% della capitalizzazione totale delle criptovalute, mentre la criptovaluta Ethereum solo il 30%. Nonostante ciò, la diffusione di Ethereum tra gli investitori ha superato nettamente la ricerca di Bitcoin. Anche gli indici di capitalizzazione delle due criptovalute, ci presenta una situazione a favore della criptovaluta Ethereum, e questo è dimostrato dal fatto che dall’inizio del 2017 la capitalizzazione del Bitcoin è stata di circa il 300%, quella di Ethereum invece di circa 5000% per cento. Dei dati strabilianti. Il sorpasso è previsto nel corso del 2018 ed Ethereum possiede attualmente ha un valore unitario, il quale non è paragonabile a quello di Bitcoin.

Vulnerabilità della criptovaluta Ethereum

La criptovaluta Ethereum nel mondo del trading

A dicembre 2017, l’Ethereum ha sfiorato quota 600 dollari ponendosi all’attenzione degli investitori mondiali e degli analisti di settore che hanno cercato di prevedere lo sviluppo futuro di questo asset e la convenienza nell’investire su una cripto valuta che sta avanzando in modo così imponente.

In realtà, come per tutti gli asset volatili e le cripto valute in particolare, non è facile fare delle previsioni; non si tratta di un “bene” tradizionale e gli analisti – soprattutto i più scettici verso le cripto valute – raccomandano prudenza sempre e comunque. L’Ethereum, in particolare, è un asset volatile per definizione, dai mutamenti repentini e imprevedibili e sebbene risulti in ascesa con tassi di crescita inaspettati, non è detto che un cambiamento improvviso crei un tonfo altrettanto grande: è noto che i ritracciamenti possono essere molto pesanti e inficiare sull’investimento o disinvestimento anche quando l’asset è in crescita.

Un altro aspetto che rende vulnerabile l’investimento in Ethereum è l’assenza di un market mover ossia di un’istituzione – come una banca centrale o un ente finanziario accentrato - che modula in modo non automatico l’offerta. In realtà, l’indipendenza istituzionale è proprio uno dei punti di forza dell’Ethereum, come delle altre criptovalute, per cui il limite dal punto di vista dei mercati e delle piattaforme di broker è legato ad una ridotta efficacia previsionale.

Allo stesso modo , l’Ethereum dipende troppo dallo sviluppo tecnologico in quanto non è un progetto “finito”, ma è un software open source soggetto a continui interventi, limature, perfezionamenti. L’esito di questi interventi incide sul prezzo anche se non in è possibile sapere come e in quale misura dal momento che non si può prevedere gli effetti e i risultati sullo sviluppo del software.

Ethereum – a differenza di altre cripto valute – ha suscitato l’interesse di istituzioni e realtà imprenditoriali mondiali di rilievo soprattutto come strumento di transazioni monetarie; ma questo interesse può avere risvolti positivi o negativi a seconda che si percepisca la criptovaluta Ethereum come una minaccia. È un elemento di vulnerabilità e di impossibilità nel prevedere gli sviluppi e il valore futuro di Ethereum per poter decidere di investire su questa cripto valuta.

I punti di forza di Ethereum

criptovalute news

Dopo aver considerato le vulnerabilità di Ethereum in quanto cripto valuta, è bene notare anche gli aspetti che la possono rendere una moneta virtuale affidabile. Uno di questi aspetti è legato al fatto che la criptovaluta Ethereum si “comporta” come il BitCoin e ne segue le orme fedelmente; ciò significa che il BitCoin è, ormai, percepito come una valuta importante che trascina – nel bene e nel male – anche le altre cripto valute che ne sono influenzate. Ethereum è una valuta che vuole essere percepita come “forte” e non minore in coda al BitCoin, tuttavia è positivamente correlata al BitCoin e di conseguenza positivamente connotata.

Come il BitCoin, inoltre, Ethereum è “sulla bocca di tutti”, nel senso che è una valuta tanto nota come il BitCoin. Il successo è il primo passo verso il riconoscimento di una certa affidabilità e di fiducia degli operatori finanziari.

Perché la criptovaluta Ethereum piace alle istituzioni e alle multinazionali

Il successo di Ethreum ruota tutto intorno alla sua tecnologia di base: una tecnologia che va al di là delle mere transazioni per abbracciare anche i contratti, i sistemi di sicurezza delle certificazioni e così via. Gli stessi sviluppatori di Ethereum si rivolgono preferibilmente agli Stati e sono in trattative con i governi e le multinazionali per affinare strumenti negoziali utili. Il sostegno di alcuni paesi e delle multinazionali giova indubbiamente allo sviluppo della cripto valuta.

Infatti, dopo il BitCoin, Ethereum ha una quota di mercato ben consolidata. La metà del valore in dollari delle cripto valute proviene dal Bitcoin, ma un terzo è dovuto a Ethereum che nel 2017 ha fatto registrare un balzo in avanti molto significativo, con margini di crescita ulteriori nel 2018 e 2019.

Un altro elemento di forza di Ethereum è la solidità delle hard fork. L’hard fork è una valuta a sé stante che si genera dal codice madre di una cripto valuta, questo fenomeno si verifica quando gli sviluppatori di una criptovaluta eseguono una modifica pesante al codice, tale da far nascere un’altra valuta a sé. Le cosiddette hard fork di Ethereum – l’ultima pesante modifica è stata registrata a ottobre 2017 – si sono rivelate a loro volta degli ottimi progetti in grado di sostenere ulteriormente il prezzo della valuta madre, la quale non ha risentito di perdite, ma al contrario ha fatto segnare ottime prestazioni. Poiché Ethereum si basa molto sul continuo sviluppo tecnologico, date le premesse, se ad ogni rinnovo c’è una spinta al rialzo per la moneta virtuale, è facile ipotizzare ampi margini di crescita per Ethereum.

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L’obiettivo degli sviluppatori di Ethereum è quello di ampliare il suo raggio di azione e oltre ad essere una “mera” valuta, vuole fungere come piattaforma di broker o intermediario finanziario per vere e proprie transazioni, passando dallo stereotipo di asset per investimenti speculativi a mezzo di pagamento sicuro e solido, in grado di proteggere gli scambi e aumentare la velocità delle transazioni.

L’opinione degli analisti su Ethereum

Nonostante lo scetticismo generale che aleggia intorno alle cripto valute, in genere, gli analisti di mercato riconoscono ad Ethereum alcuni aspetti positivi come, per esempio, la sua tridimensionalità, ovvero il suo essere un ambiente ricco e organico, ben strutturato e solido nonostante la sua rapida evoluzione e i suoi continui aggiornamenti tecnologici.

Inoltre, Ethereum come il BitCoin, ha una forte capitalizzazione e liquidità che la rende agli occhi degli analisti, una moneta virtuale meno fumosa e incerta delle altre.

Autore: Enrico Mainero LinkedIn

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).