Investire nell’azienda italiana – ex ente pubblico – dal noto marchio del cane a sei zampe su fondo giallo, ovvero comprare azioni ENI è forse una tipologia di affare spesso proposto ai trader italiani con un profilo di rischio sbilanciato verso l’alto. Il gioco in Borsa, bisogna ricordare, ha sempre dei margini di rischio elevati. Tuttavia, comprare azioni ENI può essere interessante per due aspetti, come ci aiuta a comprendere l’analisi di TradingOnline.com. Il primo punto è che l’azienda agisce nell’ambito di uno dei principali prodotti azionari: il petrolio. La compagnia stessa estrae, raffina e distribuisce petrolio, gas naturale ed energia ed è riconosciuta a livello internazionale. Un altro punto a favore per gli investimenti in azioni ENI è la dimensione della società e i suoi volumi di affari in Italia e all’estero. Indubbiamente, le crisi finanziarie mondiali – come quella generata dalla pandemia – influiscono anche su grandi società come ENI che hanno riscontrato un notevole ribasso del valore delle azioni. Conviene ancora comprare azioni ENI nel 2021? Le previsioni sono ottimiste. Ecco come fare!
ENI S.p.A. è una nota multinazionale italiana che opera in 67 paesi ed è quotata sia sulla Borsa Italiana che sul NYSE e NASDAQ. I titoli ENI – insieme alle azioni Enel, Unicredit, Intesa, Generali e SNAM – compongono il cosiddetto paniere delle Blue Chips, vale a dire le 40 società italiane con la maggiore capitalizzazione in borsa. ENI è tra le prime 100 imprese mondiali con la più alta capitalizzazione ed è la quinta compagnia al mondo nel comparto dei servizi petroliferi. ENI (acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi) opera anche nel settore della chimica, dell’energia elettrica e del crescente comparto delle energie rinnovabili.
Tutto ciò rende i titoli dell’azienda, quasi un investimento sicuro, insieme alle sue compartecipate come Saipem il ramo aziendale che si occupa della realizzazione delle infrastrutture, come pozzi e oleodotti/gasdotti.
I titoli Eni sono scambiati e venduti sia tramite gli istituti di credito che – indipendentemente – sulle principali piattaforme di trading online regolamentate, italiane ed estere. In base alla tipologia di investitore occorre saper scegliere la piattaforma più idonea:
Il possesso delle azioni ENI comporta la distribuzione dei dividendi ai suoi azionisti. Se l’azienda è in salute, i proventi si generano anche con il solo possesso delle azioni. Tuttavia, la crisi petrolifera innescata dalla pandemia ha imposto a molte società petrolifere, inclusa ENI, di rivedere la propria politica di ridistribuzione dei dividendi. Fino a metà luglio 2020, la cedola era fissata a 0,89 € per azione. Dalla fine di luglio 2020, il dividendo annuale è stato ricalcolato e si compone di:
L’azienda decide così di associare la remunerazione degli azionisti al Brent e alle sue quotazioni, interrompendo la linea al rialzo dei dividendi che si era stabilmente registrata a partire dal 2015. I dividendi ENI vengono pagati in due tranche: a fine settembre dell’anno in corso e il saldo a maggio dell’anno successivo.
Le previsioni degli esperti sull’andamento del titolo sono incerte per il periodo 2020-2021. Il rating di Standard’s& Poor – dopo il crollo dei prezzi del greggio – restano negative. Tuttavia, i risultati - prevedibili -della crisi generata dalla pandemia non sono destinati a permanere. Le quotazioni ENI sono previste al rialzo fino a raggiungere i livelli pre-crisi, ma i tempi saranno molto diluiti e il recupero graduale perché il valore del greggio è a livelli di sotto soglia, complici anche la diffusione delle energie alternative e una nuova consapevolezza sociale sui cambiamenti climatici e l’eco-sostenibilità. Ma ENI, anche in questo, sta sviluppando da tempo il suo comparto di ricerca di fonti alternative, diversificando la propria offerta energetica e ponendosi anche in questo settore come leader e capofila. Le prospettive sul lungo termine sono, in ultima analisi, favorevoli.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group
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