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Dopo la guida alla compilazione della cambiale, oggi vogliamo dedicare un altro articolo alle guide utili ma, cambiamo argomento e confidiamo catturi la vostra attenzione.

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Gli italiani sono dei bravi risparmiatori, ma i risparmi possono fruttare ulteriori guadagni se sapientemente investiti. L’investimento privilegiato dagli italiani resta la casa o un bene immobile che dia solidità e fiducia in prospettiva futura; è tuttavia in crescita una tipologia di investimento più rischiosa che è il trading basato sui movimenti e le attività finanziarie.

Tra i due estremi – l’investimento immobiliare sicuro e l’aleatorio trading – vi è la possibilità di investire il denaro in attività commerciali o imprenditoriali potendo usufruire di finanziamenti a fondo perduto, le cui forme e tipologie sono vari e il cui accesso è limitato al possesso di determinati requisiti.

Le tipologie di finanziamenti a fondo perduto

Il finanziamento a fondo perduto – è bene chiarire – non significa automaticamente ricevere del denaro in prestito senza alcun ritorno e letteralmente a fondo perduto, poiché nessuno regala nulla e a fronte di un prestito occorre che vi sia un progetto valido da sostenere e soprattutto che venga realizzato nei tempi e nei modi previsti dal business plan. Inoltre, i finanziamenti coprono solo una parte dell’investimento, in misure che arrivano anche a coprire il 50% delle spese, ma non l’intero progetto. Gli enti erogatori dei finanziamenti a fondo perduto sono vari, dagli enti pubblici a quelli privati, dalle amministrazioni locali e regionali, alle istituzioni europee, così come i beneficiari sono diversi in base alle linee di finanziamento erogati, dai finanziamenti mirati per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile, a quelli riservati alle donne o ai specifici ambiti e settori economici. Ecco alcune tipologie di finanziamenti che prevedono la copertura di parte delle spese a fondo perduto:

  • Fondi per missioni e fiere: le Camere di commercio spesso mettono a disposizione fondi per coprire parte delle spese relative all’allestimento di missioni o fiere di settore. In questo caso, i fondi sono gestiti dalle singole camere di commercio del territorio, per cui occorre rivolgersi alle singole sedi per conoscere le opportunità messe a disposizione;
  • Fondi per consorzi, distretti, reti di impresa, filiere: gli imprenditori che desiderano aprirsi ai mercati esteri e quindi avviare una svolta verso l’internazionalizzazione del proprio business possono usufruire di finanziamenti a fondo perduto per aggregazioni di impresa e consorzi.
  • Fondi paritetici interprofessionali per mercati esteri: consistono in finanziamenti per il check- up e la fattibilità di azioni rivolte all’export e internazionalizzazione di impresa, nonché per la valutazione e l’assistenza dei passi successivi necessari a impostare il business sui mercati esteri.
  • Fondi regionali ed europei, banche di sviluppo e fondi esteri: in questa categoria si riuniscono tutti quei finanziamenti messi a disposizione dalle Autorità europee (Commissione, Parlamento, organizzazioni, banche) a cui si partecipa tramite bandi. I fondi possono essere gestiti dalla Commissione stessa o dalle organizzazioni che li promuovono tramite programmi specifici in determinate aree geografiche (Mediterraneo, Africa, Asia) o per determinati settore (ricerca e sviluppo, finanza, mercati esteri). Anche le banche di sviluppo e la BCE (Banca centrale europea) mettono a disposizione dei fondi che gestiscono direttamente e destinati alla realizzazione di determinati programmi di sviluppo.

Finanziamenti a fondo perduto per i giovani

L’Europa stanzia periodicamente dei finanziamenti a favore dei giovani dei giovani professionisti, detentori di partita IVA italiana o europea (quindi dopo la Brexit è esclusa la partita IVA inglese) e per agevolare l’iniziativa imprenditoriale giovanile. Anche nel biennio 2019-2020, L’Unione Europea elargisce finanziamenti a fondo perduto per incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile. Il prestito a fondo perduto europeo non raggiunge mai il 100% dell’investimento, ma nel limite massimo del 50% erogato si tratta di un vero fondo perduto, in quanto la cifra erogata a favore del beneficiario non dovrà essere restituita. In ogni caso, è importante leggere attentamente il bando perché vi si specifica sempre in che misura il prestito è a fondo perduto e in caso di restituzione della somma elargita, verificare le modalità di restituzione e le rateizzazioni.

I rari finanziamenti europei con la concessione del 100% a fondo perduto sono rari e comunque si tratta di un 50% della cifra elargita destinata a non essere risarcita, mentre il restante 50% deve essere comunque risarcito solitamente entro i termini di 5 anni a tasso “0”. I destinatari dei prestiti a fondo perduto europei per l’imprenditoria giovanile sono, appunto, giovani fino a 35 anni residenti o che intendono svolgere la loro attività imprenditoriale in aree geografiche disagiate (per quanto riguarda l’Italia, si tratta generalmente delle Regioni del Sud d’Italia).

I fondi provenienti da stanziamenti europei sono gestiti in Italia dall’agenzia nazionale Invitalia che offre anche assistenza nella compilazione delle domande e prima consulenza sul business plan.

Come si accede ai finanziamenti a fondo perduto europei

L’ottenimento di un finanziamento è sempre legato alla partecipazione a un bando o all’inoltro di una domanda a seguito di pubblicazione ufficiale da parte degli enti erogatori del finanziamento. Per quanto riguarda i bandi europei per i giovani, occorre monitorare sempre la banca dati europea che pubblica i bandi per settori, beneficiari e attività imprenditoriale. Ogni bando prevede dei requisiti che il beneficiario deve possedere al momento della domanda come per esempio l’età, il sesso (poiché molti bandi sono riservati esclusivamente alle donne o ai giovani), la provenienza, la tipologia di attività per cui si richiede il finanziamento, e così via.

I bandi hanno una scadenza da rispettare per la presentazione della domanda; poiché la tipologia di finanziamento erogata dagli istituti europei ha condizioni molto vantaggiose rispetto a quelle di un qualsiasi istituto di credito, il numero di richiedenti è sempre molto alto per cui è fondamentale avere un’ide davvero valida e ben presentata attraverso un business plan dettagliato e convincente, con la specifica di tutte le voci di spesa previste e di come si desidera impiegare il finanziamento europeo.

Ormai da anni, tutte le richieste di finanziamento vanno inoltrate con procedura online, allegando i documenti richiesti. La domanda sarà poi esaminata dall’ente che ha pubblicato il bando e che eroga il finanziamento.

Cosa succede se la domanda viene accolta? In caso di risposta affermativa di concessione del prestito, si è vincolati al rispetto di determinate clausole:

  • L’attività che si intende avviare dovrà rimanere in esercizio per un minimo di 5 anni a decorrere dal momento della concessione del prestito;
  • Tutti i beni necessari allo svolgimento dell’attività imprenditoriale sono vincolati per un periodo di 5 anni e in ogni caso fino all’estinzione del finanziamento;
  • La sede dell’attività imprenditoriale deve essere mantenuta nel territorio a cui è destinata l’agevolazione.

Per consultare le diverse opportunità di finanziamento a fondo perduto europeo, si consiglia di consultare la banca dati dell’agenzia italiana di gestione dei fondi europei, Invitalia.

Finanziamenti per Imprenditoria femminile

Molte agevolazioni sono previste anche per le imprese declinate al femminile, oltre che per i giovani imprenditori. L’imprenditoria femminile è diventata una realtà pulsante e vivace per l’economia italiana e i prestiti a fondo perduto per le donne si moltiplicano, quindi occorre orientarsi tra le proposte per sapere come sceglierli e per quali finalità.

Tra le agevolazioni contemplate oltre ai prestiti a fondo perduto si ricordano anche le agevolazioni per le start-up di impresa, i prestiti a tasso “0”, le garanzie creditizie, gli sgravi fiscali, gli interventi in capitali di rischio. A monte, come ottenere finanziamenti e prestiti a fondo perduto si necessita di:

  • Uno studio di fattibilità;
  • Un business plan;
  • Individuare il bando adatto rispetto all’attività che si intende svolgere;
  • Presentare la domanda correttamente e scrupolosamente compilata con tutta la documentazione relativa da allegare.

La presentazione della domanda è la fase più delicata perché non è affatto semplice, il contenuto del business plan deve essere ben scritto, vincente e convincente soprattutto se si tratta di una nuova tipologia di impresa. Ogni bando ha le sue peculiarità e richieste specifiche, per cui non si può generalizzare su procedure mutevoli. Inoltre, bisogna avere ben chiaro in mente cosa intende la legge per impresa femminile e quali sono i requisiti per accedere in genere ai finanziamenti. La legge n. 21 del 25 febbraio 1992 determina che un’attività imprenditoriale femminile per essere tale deve prevedere che l’imprenditrice nel caso delle ditte individuali o la maggioranza della compagine societaria sia costituita, appunto, da donne (al 60%). Nelle società di capitali, i due terzi del capitale societario deve essere apportato dalle donne e che il consiglio di amministrazione sia per due terzi composto da donne. Tali caratteristiche devono permanere per 5 anni successivi dalla presentazione della domanda.

La ricerca dei bandi si effettua tramite portali dedicati che raggruppano le opportunità in base al settore di attività, requisiti di età o ente promotore. I principali portali da consultare e monitorare alla ricerca di bandi e finanziamenti sono:

  • Unioncamere, l’ente che governa la rete delle camere di commercio;
  • Invitalia, l’agenzia per lo sviluppo dell’imprenditoria.

Tipologie di finanziamenti per imprese femminili

Oltre ai prestiti a fondo perduto e ai bandi, esistono diverse forme di agevolazione:

  • Imprese a tasso “zero”: agevolazione istituita con D. Lgs n. 185 del 2000 a favore dell’imprenditoria giovanile ed estesa alle donne e senza limiti di età.
  • Smart & Start: agevolazione prevista esclusivamente per le start up a contenuto innovativo iscritte al Registro delle Imprese. Lo strumento è stato introdotto a gennaio 2020;
  • Fondo di garanzia per PMI rosa: lo Stato si fa garante per le imprese femminili nella richiesta di finanziamenti fino alla copertura dell’80% delle spese sul finanziamento totale.
  • Programma “Resto al Sud”: rivolto a quanti (uomini e donne) under 46 che desiderano creare una nuova azienda nelle Regioni del Sud Italia (Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna).
  • Progetto ABI: l’Unione delle Banche Italiane offre prestiti a condizioni agevolate a sostegno delle imprese “rosa”. Il progetto è in piedi dal 2014.
  • Programma “Imprenditrici Oggi”: realizzato dal Ministero delle Pari Opportunità, i finanziamenti sono garantiti dallo Stato fino all’80% a condizioni agevolate da parte degli istituti bancari.
  • Fondi europei per PMI.
  • Crowfunding: uno strumento che rientra nella finanza agevolata e che permette la raccolta di fondi necessari per realizzare un’idea imprenditoriale. Ci si iscrive a una piattaforma adibita, si presenta il progetto che dovrà essere approvato dai moderatori della piattaforma e qualora sia accettato, lo si presenta sulla piattaforma e gli investitori interessati al progetto possono decidere di finanziarlo.

Se questa guida ha risposto alle tue domande, leggi anche la guida per la compilazione di una cambiale.

Se questa lettura ha stimolato la tua curiosità, allora pensiamo che la nostra analisi dettagliata su iCribis possa essere di tuo interesse.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.