Gli operatori di borsa e i broker sono consapevoli che se devono fare affari su diverse piazze nel mondo e generare profitti devono anche conoscere gli orari di apertura dei singoli mercati di interesse; se da una parte il trading online ha favorito e moltiplicato le possibilità di investimento a tutte le ore e in diverse parti del mondo non può evitare di ignorare gli orari di apertura e chiusura dei mercati finanziari.
Quando si fa trading – tradizionale o online – si osservano i mercati di interesse e poi si decide se, come e quando aprire delle posizioni puntando al rialzo o al ribasso di un titolo, valuta, materia prima o qualsiasi altro asset. Le posizioni si aprono e si chiudono in tempo reale e durante gli orari di apertura dei mercati, bisogna porre attenzione non solo agli orari, ma anche:
Infatti, se si sceglie un broker internazionale, bisogna prendere come orario di riferimento quello di inizio delle trattative del broker. Inoltre, sugli “affari” influisce anche il calendario delle festività di uno Stato o dei mercati finanziari con i quali si intrattengono rapporti. I giorni di chiusura dei mercati non sono elementi da sottovalutare, soprattutto per le piazze affari più influenti nel mondo come quelle statunitensi e asiatiche.
Quando si fanno delle operazioni – vale a dire si acquistano o vendono posizioni – è necessario che vi sia una controparte e che questa interagisca in tempo reale. Operare negli orari di apertura dei mercati significa trovare più facilmente gli acquirenti e fare più affari. L’apertura dei mercati segnano l’inizio delle operazioni che si svolgono durante tutto l’arco della giornata, quindi i mercati aperti sono attivi, anzi “frenetici” per antonomasia e offrono maggiori possibilità di scambio. In alcune ore della giornata vengono diramate comunicazioni sui dati macroeconomici relativi ai singoli mercati e si tratta di informazioni che possono influenzare l’andamento dei mercati (crisi politiche, fusioni tra brand, bolle speculative …) e in base alle quali occorre prendere decisioni operative. In ultima analisi, non è affatto banale fare attenzione agli orari e ai giorni in cui si effettuano operazioni di trading.
Gli operatori in borsa sanno che tecnicamente le principali borse mondiali sono aperte 24 ore dal lunedì al venerdì, nel senso che l’apertura coincide con il primo mercato asiatico che apre la mattina del lunedì (domenica sera in Europa) e chiude con l’ultimo mercato il venerdì negli Stati Uniti (venerdì sera per l’Europa); questa eccessiva semplificazione non deve far perdere di vista le varianti spiegate nel paragrafo precedente: l’ora legale, il fuso orario, le festività.
Per convenzione, il fuso orario utilizzato è il GMT – Greenwich Mean Time associato a Londra. Il Regno Unito adotta l’alternanza tra ora solare e ora legale, per cui l’orario GMT coincidente va da ottobre a marzo, mentre da aprile a settembre si passa all’ora legale GMT+1. Tutti i paesi dell’emisfero boreale che aderiscono a questa convenzione spostano gli orologi nella stessa direzione, mentre i paesi dell’emisfero australe spostano le lancette in senso opposto, per cui se a Londra gli orologi vengono regolati un’ora indietro, in Australia le lancette si spostano in avanti con una differenza effettiva di 2 ore. Lo spostamento delle ore non è coincidente, perché Australia e Nuova Zelanda spostano le ore una settimana dopo rispetto all’emisfero boreale, per cui per una settimana l’anno, la differenza di ore è +1, successivamente +2.
Le sessioni di riferimento principali sono tre: Asia, Europa e America, la prima ad aprire rispetto all’Italia è l’Asia.
La sessione asiatica comprende anche i mercati finanziari oceanici, ma ha come riferimento di apertura la Borsa di Tokyo, poiché è la più importante seguita dalle piazze di Hong Kong, Singapore e Sidney, nello specifico:
Tutti gli orari sono, dunque da intendersi tradotti per l’ora italiana solare (GMT +1). Durante l’apertura dei mercati asiatici – salvo nei frangenti di sovrapposizione – gli scambi sono pochi e limitati al trading di valuta dollaro/yen, sterlina/yen, euro/yen. Gli investitori esteri prediligono questo asset perché altre tipologie richiedono l’acquisto in yen o dollari statunitensi. Se le Borse asiatiche non presentano particolari aspetti in grado di turbare la sessione, normalmente si osservano quei pochi movimenti iniziali capaci di far intuire se i prezzi si stanno consolidando, se i trend sono confermati e quale andamento seguirà la giornata; per queste ragioni, una sessione asiatica difficilmente si avvia con un nuovo trend o una drastica inversione.
La sessione europea racchiude alcune delle più importanti Borse mondiali, tra cui Londra, Amsterdam, Parigi ed è la principale piazza di affari al mondo, il punto di riferimento globale, dove le trattative sono più fluide, la volatilità alta e le opportunità di scambi maggiori. La sessione europea inizia a Francoforte seguita da Londra, in particolare:
A partire dalle 9.00, dunque, la sessione europea entra nel vivo delle trattative e sul piano del forex, le valute più scambiate sono euro/sterlina.
La sessione americana comincia sostanzialmente quando quella europea finisce con una parentesi di sovrapposizione e per volume di affari si colloca a metà strada tra la sessione europea e quella asiatica. Alla chiusura delle borse europee, l’unica attiva in calendario resta quella americana, fino a poco dopo le 23, quando riaprono quelle asiatiche. Gli orari sono i seguenti:
I trader esperti sanno che il maggior numero di opportunità di scambi e investimenti si realizzano durante le fasce orarie di sovrapposizione, ovvero quando le sessione europea si sovrappone per coincidenza di orari con quella statunitense o con quella asiatica.
La prima sovrapposizione si verifica tra le 8 di Tokyo e le 9.00 di Francoforte, in quanto la piazza tedesca apre per prima tra le europee. In questo frangente temporale, gli scambi aumentano e la liquidità è maggiore, ma al tempo stesso sono più frequenti i falsi segnali. Dalle 9.00 in poi, con l’apertura della Borsa di Londra, la volatilità aumenta, è più facile registrare picchi significativi di scambi in pochissimi minuti e i prezzi cominciano a delinearsi su un trend ben preciso.
Tra le 14.00 e le 17.00 si verifica la sovrapposizione tra la sessione europea e quella statunitense, dove i picchi di volatilità aumentano in modo esponenziale, avendo già nel corso della mattinata europea definito un andamento. I picchi più elevati di scambi si registrano solitamente intorno alle 15.30 (ora italiana) quando apre la Borsa di New York e gli elevati flussi di capitali e asset azionari possono determinare improvvisi cambiamenti del trend. Tra le 16.00 e le 17.30 i prezzi si tornano a stabilizzarsi in attesa della chiusura della Borsa di Londra.
Come è facile intuire, quindi, per fare bene il trading non servono solo conoscenze tecniche, statistiche e matematiche, ma anche geografiche perché tutto contribuisce alla messa a punto della strategia vincente.
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Gli investimenti sono un ottimo modo per migliorare le proprie finanze, ma dipende dal tipo di investimento più o meno rischioso; il trading online è una forma di investire il proprio denaro particolarmente rischioso se non si è adeguatamente preparati e se non si conosce bene la materia.
Risulta molto più facile infatti analizzare dei dati attraverso la consultazione di grafici rispetto alla discussione che può nascere intorno a degli input numerici. Per fare un concreto esempio, le bande di bollinger sono rappresentate sul grafico dei prezzi.
Una delle attività che ha riscontrato un considerevole sviluppo a seguito della diffusione dei computer e di internet è stata quella del cosiddetto trading online. Questo consiste, in pratica, nella compravendita di diversi prodotti finanziari (come ad esempio materie prime, titoli e valute) su vari mercati, effettuata attraverso l'intermediazione di cosiddetti Broker o società specializzate e che mettono a disposizione delle persone interessate dei programmi e delle piattaforme online. Tale attività si può tranquillamente svolgere attraverso computer o smartphone.
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